giovedì 13 settembre 2012

Abbigliamento, psicologia e personalità



Riprendo il discorso dell'altro giorno dal punto dove mi ero fermato, e cioè che i capi di abbigliamento possono essere oggetto di desiderio e di piacere sia per chi li indossa che per chi li guarda.
Questo non vale solo per l'abbigliamento femminile, e qui porto un esempio personale: a me piacciono le cravatte, come credo si sarà capito anche dalle mie immagini del profilo, e rimpiango i "bei tempi" in cui era normale indossare la cravatta anche quotidianamente, e non come succede adesso solo in occasione di cerimonie particolari o di ambienti di lavoro di un certo tipo. 
Ora, se mi venisse chiesto il perché io amo indossare la cravatta, farei fatica a rispondere, un po' come è successo alle mie amiche fashion bloggers quando ho chiesto loro come mai amavano collezionare e indossare numerosissime scarpe.
La psicologia può esserci di aiuto, ed io me ne intendo un po', perché chi fa l'insegnante deve essere anche un po' psicologo per riuscire a capire gli studenti, le loro esigenze, le motivazioni che li spingono a comportarsi in un certo modo e anche a vestirsi in un certo modo, che a volte non è molto consono all'ambiente scolastico. :-)



Scherzi a parte, il legame tra la psicologia e l'abbigliamento è fortissimo ed estremamente interessante, e in generale direi il legame tra la psicologia e l'estetica, di cui tratterò anche nei prossimi post, ampliando l'argomento.
Per ora voglio concentrarmi soprattutto sull'abbigliamento.
In primo luogo voglio dire, ribaltando un luogo comune, che l'abito fa il monaco.
Osservando nel medio-lungo periodo come si veste e come si presenta esteriormente una persona possiamo capire moltissime cose, a patto però di non nutrire pregiudizi moralistici e di non giudicare le persone in base a preconcetti o presupposizioni personali.
In secondo luogo ritengo importante affermare che l'abbigliamento non è una questione superficiale o frivola come normalmente si pensa, ma un modo di essere, di comunicare e di costruire la propria autostima. E credo che su questo sarebbe stato d'accordo anche il grande Oscar Wilde, il cui genio e il cui talento non hanno bisogno di presentazione.

oscarwildeaphorism

La figura del Dandy di fine Ottocento è di grande importanza nella storia della letteratura, dell'arte e dell'estetica in generale.
All'epoca il fenomeno "dandy" era quasi esclusivamente maschile, mentre adesso io credo che sia la donna ad essere molto più libera di esprimere la propria personalità anche attraverso un modo di vestire originale.
La mia attenzione ai blog di moda mi conferma che c'è una volontà di essere originali, e che le vere intenditrici di moda non seguano pedissequamente le tendenze, ma le interpretino in modo creativo e originale.
Ora, per collegare queste premesse con la psicologia, parto da un modello della personalità molto schematico, ma che può essere molto utile. Ci sono quattro tipi di personalità base che si potrebbero illustrare in questo modo.



Semplifico il grafico cercando di renderlo comprensibile. I quattro tipi di personalità base sono:
1) Il  conformista, che è generalmente introverso, ma emotivamente stabile.
2) Il leader, che è a metà strada tra l'introverso e l'estroverso ed è emotivamente stabile.
3) Il creativo di successo, che è estroverso e a metà strada tra lo stabile e l'instabile
4) L'artista tormentato (o il ribelle) che oscilla tra umore malinconico e collerico ed è a metà strada tra introverso ed estroverso, e che a volte è nevrotico e può subire una emarginazione, oppure compiere atti inconsulti, pensiamo a Van Gogh, per fare uno degli esempi più noti ed eclatanti.
E' un modello molto grezzo e semplicistico, per cui non va preso troppo seriamente, ma ci serve per individuare una questione rilevante nei confronti dell'argomento di oggi, e cioè che in genere sono le personalità 3) e 4) quelle che tendono a vestirsi in maniera creativa e originale, mentre le personalità 1) e 2) sono esteticamente meno creative.
Diciamo che il settore verde del grafico è quello meno interessante per quel che riguarda il discorso estetico, direi che è il posto del fighetto senza inventiva, la persona che segue le mode passivamente e si metterebbe in testa anche una coda di mucca se fosse "trendy". 
L'elegante classico si colloca nel settore rosso, il dandy in quello giallo, l' "alternativo" in quello grigio. (non saprei dove mettere Lady Gaga, però ;-)
Ripeto, è un modello che non condivido pienamente, ma che serve come punto di partenza per un discorso che voglia trovare un legame tra personalità ed estetica.
Voi dove vi collochereste?



26 commenti:

  1. Che domanda difficile (e che post superinteressante - mi piacciono i moderni aggettivi superlativi). Direi che sono in equilibrio con possibbilità di destabilizzazioni temporanere, può andare? Non mi colloco, però come saprai leggendo fashionismyroad sono per la manipolazione del trend ma con discrezione, per poi abbandonarlo senza sensi di colpa per il trend successivo con la certezza di ripescarlo, prima o poi. Perché, sì sa, nella moda vale il principio dell'eterno ritorno di Nicce, come per le puntate di Beautiful, del resto! Kiss kiss

    Un post tutto dedicato alla GLAM-SWEATSHIRT, ricco di foto e suggerimenti adattare il trend del momento al proprio stile!
    On fashionismyroad NOW!
    www.fashionismyroad.blogspot.it

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    1. Sì, è una domanda molto difficile, a cui io stesso farei fatica a rispondere. Sono contento che questo post ti abbia interessato. Riuscire a resistere al trend è molto difficile. Nel caso della moda maschile ce ne sono alcuni che proprio non mi piacciono, come le orribili skinny ties, e in quel caso nessuna ragione al mondo potrebbe costringermi ad indossarne una! E' vero che nella moda vale l'eterno ritorno, ed io spero che presto tornino di moda dei capi che a me piacciono... io sono nato negli anni '70 e ho avuto come un imprinting riguardo alla moda di quel decennio. Sono molto vintage!
      ;-)

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  2. Devo iniziare a preoccuparmi perché più che lo leggo e più penso di essere in almeno 3 degli spazi colorati!ahahahahhahaha
    Della serie disturbo della persona o personalità multipla!!! ;)))
    Alessandro - http://www.thefashioncommentator.blogspot.it

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    1. Ah ah, guarda, io penso di essere in tutti e quattro i quadranti, per cui mi associo nella serie "disturbo di personalità multipla", anche se gli psichiatri sostengono che non esista! ;-)))

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  3. Mamma mia, mi hai messo in difficoltà!
    Non so in che categoria identificarmi, anche io "in equilibrio con possibili destabilizzazioni", tendente al rosso.
    Concordo però con te su due principi, l'abito FA il monaco: ovvero vestirsi in modo conforme a seconda delle circostanze (es. discoteca, cena, aperitivo, lavoro ecc.) e mai confondere i look (si diventa ridicoli).
    Mai essere schiavi dei vestiti firmati o della moda del momento; puoi mettere anche un vestito di Valentino ma se non va bene per te, stai comunque male e non si fa "bella figura".
    Personalmente, ho i miei gusti (anche io vintage, mi guardo sempre i look di Jaqueline Kennedy, Grace Kelly e Audrey Hepbourne e cerco di reinterpretarli) e si dovrebbe porre molta attenzione sia alla forma del proprio corpo che all'abbinamento dei colori con il proprio incarnato.
    Apprezzo il fatto che ti piacciano le cravatte, son sempre eleganti e di buon gusto. Sono abituata a vedere i miei colleghi vestiti con abito e cravatta e per me è normale ma anche qui, nel tempo libero si può essere più rilassati.
    Per uomini e donne poi sono fondamentali le buone maniere e l'eleganza anche nel comportamento, o no?
    Infine, apprezzo il tuo interesse per la psicologia dei ragazzi; purtroppo, pochi professori ne danno la giusta importanza e mi auguro che i miei figli, nella loro carriera scolastica, incontrino persone come te!
    n.b: ieri ho scritto un post sugli anni '70, se ti interessa...
    ciao Federica

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    1. Vedo che quel grafico ha gettato tutti nel panico... è un effetto che fanno i testi di psicologia: quando li leggi, ti sembra di essere uno psicopatico, così come gli studenti di medicina che diventano ipocondriaci ;-)
      Vedo comunque che hai dei gusti molto raffinati e di classe!
      Sono assolutamente d'accordo sulle buone maniere, odio la volgarità, e odio la maleducazione, ma purtroppo questo non mi aiuta, perché normalmente le persone con cui ho a che fare non sono molto educate: per esempio arrivano sempre in ritardo, disdicono appuntamenti all'ultimo minuto o tirano proprio il bidone senza nemmeno avvertire e si arrabbiano se tu ci rimani male. E sto parlando di donne che credono di essere persone di gran classe. Il mio problema è proprio quello che loro non capiscono nemmeno perché io rimango male se loro si comportano in modo maleducato. Per loro non esiste il confine, proprio non gliel'ha insegnato nessuno.
      Ti ringrazio molto per l'apprezzamento sul modo in cui concepisco il lavoro di insegnante. Sì, siamo rimasti in pochi a cercare di vedere negli studenti degli esseri umani e non delle macchine da studio o dei nemici da combattere. Certo, un po' di severità ci vuole, ma solo quando è strettamente necessaria, altrimenti si crea odio non solo verso il docente, ma anche verso la materia da lui insegnata. A me successe quando ero studente, e per questo sto molto attendo alla psicologia degli studenti, anche perché io svolgo un servizio pubblico, e sono tenuto a rispettare chi è l'utente di questo servizio. E' un concetto che invece i prof. spesso dimenticano, credendosi dei padri eterni e delle divinità solo perché stanno davanti a una cattedra, e poi si meravigliano se gli studenti li detestano!
      Ah, gli anni '70... li adoro, forse perché ci sono nato!!!
      Vado subito a leggere il tuo post!
      ;-)

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    2. Il tuo lavoro è proprio l'insegnamento e sarai molto seguito dai tuoi studenti, hanno bisogno di figure di riferimento (perché spesso i genitori "latitano").
      La maleducazione la sperimento anche io spesso sul lavoro (ho poi a che fare con certi soggetti...) ma il peggio è che queste persone non se ne rendono conto: sono patologiche!!!
      Non la sopporto proprio la maleducazione ed oggi ce n'è molta.
      WW gli anni '70.
      A presto, Fede

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  4. Buongiorno Riccardo..
    mi fai riflettere su me stessa con questo post e in me vedo una grande caos, molto peggio di quello "fisico" che c'è nei miei armadi..
    Io oscillo tra varie parti di me, c'è quella che ama i colori e quella che vestirebbe sempre di nero. Quando sono felice (leggi: tranquilla!) nel nero mi trovo benissimo e non mi dispiace "osare", altrimenti (molto più spesso) quando il mio umore è più "nero" o non mi sento abbastanza forte mi uniformo ai coloretti che vanno più di moda, non mi sento io ma,più trasparente sono, più sto bene.
    Questo però non credo c'entri molto con l'essere creativa, a me la moda piaceva più in passato, quando davvero inventava e incantava, ora malgrado le tante esagerazioni, è tutta un susseguirsi di reinterpretazioni e scopiazzature dei look di strada e avendo un passato da "ragazzaccia" con le borchie, gli anfibi sfatti e ivestitoni lunghi fino ai piedi (e tutto il mondo intorno che mi guardava male e faceva battutine)un po' mi fa rabbia vedere certi abiti e accessori indosso a certe persone.. per me i miei "stracci" non erano solo abiti..rappresentavano tutto un mondo, una cultura che oggi è scivolata via, non interssa più a nessuno...
    Riguardo la cravatta, sinceramente non la ritengo necessaria all'eleganza maschile, solo chi l'ha sa portare in un certo modo se la può permettere ed è giusto che la indossi quando vuole! E mi sa che te sei uno di quelli che se la può permettere!

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    1. Capisco quello che provi e lo condivido, nel senso che ricordo bene anche io quando determinati capi di abbigliamento "metal" o "punk" o "dark" rappresentavano l'appartenenza ad una cultura con determinati valori e visioni del mondo. Ora si recuperano le borchie, i teschi, gli abiti neri, le giacche di pelle, ma ci si guarda bene dal recuperare quello che ci stava dietro. Indubbiamente fa un certo effetto vedere le borchie sulle signore della buona borghesia che vent'anni fa avrebbero duramente condannato quel modo di vestire, perché ne detestavano il modo di essere e di pensare.
      Ti ringrazio per il complimento finale, mi fa molto piacere!!!
      ;-)

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    2. te lo meriti il cmplimento e... hai proprio capito quello che intendevo, fa proprio un certo effetto..mahhh

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  5. Che post interessante e anche un pò complicato quello di oggi!!!
    Per prima cosa non posso che essere d'accordissimo, sia su quanto hai scritto riguardo l'abbigliamento (riferimenti a cravatte ed Oscar Wilde compresi), sia sull'insegnamento: io ho avuto sempre un pessimo rapporto con gli insegnanti, nel senso che pur avendo sempre avuto voti molto alti (mi sono diplomata con il massimo), ho sempre rifiutato del tutto la loro autorità e spesso mi beccavo note o rimproveri perchè chiacchieravo in classe o uscivo e rimanevo fuori un sacco di tempo (ma mi annoiavo troppo!), tanto sapevo bene che visto il rendimento e la faccia tosta con cui mi scusavo (cmq non sono mai stata maleducata) non avrebbero potuto farmi niente! ;P
    Perciò credo che, viste le premesse, diventerai un'ottimo insegnante (uno dei pochi purtroppo), crdo sia fondamentale interessarsi alla psicologia degli studenti!
    Quanto allo schema,non saprei proprio in che settore collocarmi: di certo non sono nè instabile nè introversa, ma non si può nemmeno dire che sia tanto conformista e controllata...
    In realtà ho sempre fatto le cose a modo mio e non mi sono mai fatta tanti problemi, le uniche cose che proprio non sopporto sono la volgarità e la maleducazione, per il resto sono molto tollerante! ^^

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    1. Grazie!!! Guarda, io ero uguale, nel senso che anche io avevo voti molto buoni e mi sono diplomato col massimo, però avevo un pessimo rapporto con i docenti, specialmente quello di matematica che mi ha fatto odiare la materia, perché era un sadico e un paranoico, che mi ha tormentato senza ragione per tre anni. Quando penso a come devo essere come insegnante, mi basta pensare a lui e dirmi: "Devi fare l'esatto contrario".
      Lo schema in realtà è molto approssimativo, per cui è veramente difficile collocarsi. Nei prossimi post cercherò di introdurre modelli più raffinati, tenendo sempre in primo piano il collegamento con l'aspetto del vestiario e dell'estetica, che, lo ribadisco con convinzione, non sono cose superficiali, hanno un significato e dicono tantissimo sulla persona.
      Anche io poi non sopporto la volgarità e la maleducazione e sono tollerante per il resto ;-)

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  6. Alterno periodi neri a periodi rossi...... Sono tendenzialmente rossa pero'! Devo preoccuparmi?? Scusami, forse mi sono persa qualche post volevo sapere come sono andati i tuoi esami. Tifo per te!

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    1. Ciao! Guarda, ancora non lo so nemmeno io, perché i risultati usciranno forse tra una settimana... speriamo bene!!!
      ;-)

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  7. trovo sempre molto interessanti i tuoi post!!! mi hai messo in difficoltà, non saprei in quale settore posizionarmi!!! Credo che la psicologia sia, oltre che ad essere una materia affascinante, anche molto utile per capire le persone, anche attraverso ciò che indossano!
    Saluti

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  8. Veramente interessante come post, soprattutto per il fatto che mi ha fatto riflettere, mi ha fatto soffermare sul fatto che il nostro modo di vestire è un biglietto da visita, racconta di noi, è un modo di esprimersi..
    Io sono sempre stata affascinata dalla figura del Dandy, dell'esteta capace di cogliere la bellezza nei dettagli e sempre impegnato nel tentativo di ricrearla e portarla alla perfezione.. Per quanto riguarda lo schema, io sono una persona molto insicura e ciò mi rende anche tendenzialmente tormentata(non a livelli preoccupanti =P),non sono molto creativa perchè mi freno a causa dell'insicurezza, vorrei esprimere il mondo che si divincola dentro di me, ma non riesco a farlo con nessun mezzo, adesso sto lavorando per esprimermi con i vestiti, un passo alla volta, sono solo all'inizio =)
    -Amara-

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    1. Grazie!!! Apprezzo molto la sincerità con cui hai descritto la tua personalità. Per esperienza personale posso dirti che le persone insicure sono spesso le più intelligenti e sensibili (la persona mediocre non si rende conto dei suoi limiti e "va sicura", come direbbe Montale). Col passare del tempo però l'esperienza permette di acquisire più sicurezza anche alle persone più sensibili e tormentate, dando loro occasione di esprimere tutta quella creatività che prima hanno avuto paura di mostrare. L'abbigliamento è un ottimo modo di esprimersi e di comunicare in modo creativo e significativo, e anche questo lo dico per esperienza! Vedrai che l'evoluzione sarà positiva e soddisfacente!
      ;-)

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    2. Grazie dell'incoraggiamento!!
      Ho iniziato il mio blog prorpio per tentare di esprimermi almeno attraverso quello ;) spero di evolvermi allora =)
      -Amara-

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    3. Il tuo blog mi piace veramente tanto e sono certo che ti darà grandi soddisfazioni, come il mio le sta dando a me!
      ;-)

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  9. Credo di essere a metà tra verde e rosso, ma non mi sento un "leader"... può esserci un profilo così? Allora non dovrei essere molto creativa nel look! In realtà dentro la testa avrei tante idee originali per vestirmi, ma sul piano pratico spesso mi impigrisco e scelgo soluzioni più banali. Forse mi mancano anche le occasioni in grado di stimolarmi, lavoro quasi sempre da casa e quando ho degli incontri di lavoro mi faccio prendere dalla paura di essere troppo "fuori dalle righe" o troppo poco autorevole (spesso mi danno meno della mia età e in ambito lavorativo non è bello...) e allora vado sul classico. L'ideale sarebbe che tutti riuscissimo a trovare l'equilibrio tra esprimere la propria personalità e fare buona impressione sugli altri!

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    1. Per prima cosa il modello circolare che ho riportato non è secondo me in grado di cogliere tutte le sfumature di personalità, per cui ne cercherò altri più convincenti, dove sia più facile ritrovarsi.
      In secondo luogo sono d'accordo con te sul fatto che in determinati contesti non si possa essere troppo originali, in particolare se sono contesti lavorativi: qui ci vuole un equilibrio, un compromesso, e questo credo che sia possibile!
      ;-)

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  10. Totalmente d'accordo con "L'abito fa il monaco", sempre detto. Il modo di vestire spesso ci indica più di quello che la persona stessa sa comunicare a parole.
    Che te lo dico a fare, io sono nella semisfera "emotionally unstable", oscillo tra il grigio e il giallo (uau) nonostante non mi classificherei come artista tormentata o ribelle; vestirmi beh, mi vesto principalmente in modo un po' assurdo, cose vecchie che mi piacciono un sacco, leggings a fiori boh, cose strambe che trovo in giro, niente di troppo ricercato! :) Poi dipende dalle occasioni, se devo andare ad una cerimonia so darmi una controllata!
    Lady Gaga è un fake super costruito, quindi non saprei nemmeno io dove classificarla! :D :D

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    1. Anche io ho avuto delle oscillazioni forti in passato. Col tempo, però, specie dopo i 35 anni, si viene a creare un maggiore equilibrio...
      Ovviamente quel grafico è molto rudimentale: gli strumenti attuali per i test della personalità sono molto più raffinati.
      Lady Gaga è un fake, sono d'accordo: sta prendendo in giro in mondo intero e guadagna una barca di soldi!
      ;-)

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