mercoledì 28 novembre 2012

Camelot: tutti i volti di un mito intramontabile.


"Queste cose non furono mai, ma sono sempre", così si espresse un antico scrittore riguardo ai miti.
Il mito di Camelot non fa eccezione.
Da Geoffrey di Monmouth a Chretien de Troyes, da Dante a Thomas Malory, dall'età romantica a quella contemporanea, dai romanzi fantasy di Marion Zimmer Bradley agli innumerevoli film e serie tv sull'argomento, tutti gli autori che hanno successivamente elaborato la loro versione dei fatti e che continuano a farlo, hanno scelto questo mito perché in questo mito c'è tutto.



"Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori, le cortesie, le audaci imprese" e non solo.
Le donne: Ginevra e Morgana. I cavalieri: Artù e Lancillotto. L'arme: l'ordine della Tavola Rotonda.
Gli amori sono quelli contrastati, che per realizzarsi vanno contro ogni ostacolo, comprese le leggi umane e divine. La prima storia è ben nota: Ginevra tradisce Artù con il migliore amico di lui, Lancillotto, il primo dei cavalieri della tavola rotonda, quello senza macchia. E' l'adulterio più famoso della storia della letteratura (assieme a quello di Elena e Paride) ripreso poi dalla pittura, dalla musica, dal teatro, dal cinema e dalla televisione. La versione cambia a seconda di come viene reso il personaggio di Ginevra.



 E' la dolce Julia Ormond nel classico "Il Primo Cavaliere" con Sean Connery e Richard Gere, nei panni di Artù e Lancillotto? In questo caso prenderemo sicuramente le parti di Ginevra.


Oppure è l'intrigante Lena Headey, una Ginevra maliziosa nella serie tv "Merlin". L'attrice è nota anche come la regina di Sparta in "300" e la perfida Cersei Lannister ne "Il trono di spade". (Per chi segue il mio romanzo, Lena Heady è uno dei due volti che ho scelto per Marigold di Gothian, l'altro è Charlize Theron in "Biancaneve e il cacciatore")


Riguardo a Ginevra, segnalo la bellissima canzone suggeritami da una lettrice (grazie Kika)"Ginevra" di Marco Ongaro.

http://www.youtube.com/watch?v=mg-iNxSdA6w



Interessante è la rivisitazione del ruolo di Ginevra nel film "King Arthur" con Keira Knightley .



Ma il vero scandalo è l'incesto tra Artù e Morgana.  (Qui sotto vediamo Eva Green nella serie televisiva "Camelot". Eva Green è anche uno dei volti che ho dato ad Ellis Eclionner nel mio romanzo)



La letteratura è comprensibilmente imbarazzata nel trattare questo argomento. Lo è a tal punto da attenuare il grado di parentela. Morgana infatti è solo sorellastra di Artù, essendo nata dal primo matrimonio della regina Igraine con Gorlois di Cornovaglia. Ma non basta. Alcuni autori decidono di sdoppiare il personaggio di Morgana, per attenuare il tabù. E così viene creata Morgause, che di Artù e Morgana è solo la zia, in quanto sorella minore della loro madre.
Il Malory attribuisce a Morgause tutte le colpe.
Ci vorranno quattro secoli per arrivare al giusto compromesso, genialmente ideato da Marion Zimmer Bradley ne "Le nebbie di Avalon"da cui poi è stato tratto il film omonimo.


Ne "Le nebbie di Avalon" infatti l'incesto è involontario e inconsapevoleMorgana e Artù sono vittime di un vero e proprio complotto politico-religioso orchestrato da Viviana, la Dama del Lago e penultima Signora di Avalon (eccellente l'interpretazione di Anjelica Houston) nonché sorella maggiore di Igraine e di Morgause. Viviana e Merlino vorrebbero generare, dall'unione di Morgana e Artù, una stirpe reale invincibile, in grado di scacciare i Sassoni e di ripristinare il politeismo dei druidi.
La colpa viene quindi "spalmata" su tre personaggi
Riassumendo: 1) Viviana crea l'occasione per l'incesto. 2) Morgana lo commette senza rendersene conto e poi, disgustata, fugge dall'altra zia.  3) Morgause aiuta Morgana a partorire e poi la convince ad affidarle il figlio della colpa, Morded, facendolo crescere nell'odio verso Camelot, per sete di potere e vendetta.


L'altra soluzione, che ricorre maggiormente nei film e nelle serie tv, è invece quella di dare tutta la colpa a Morgana, presentandola come una incantatrice, una fata malevola e invidiosa, assetata di potere.
Grande al riguardo è l'interpretazione di Morgana da parte di Helena Bonham Carter nella miniserie televisiva "Merlin" del 1998.



L'altro grande classico che vede Morgana come la cattiva in assoluto è il film "Excalibur".
Morgana concepisce volontariamente e premeditatamente il figlio Mordred per poi allevarlo e istigarlo al parricidio.





Il personaggio di Mordred ripropone un altro topos della letteratura di tutti i tempo, il parricidio,
A differenza però del parricidio inconsapevole di Edipo, di quello indiretto di Amleto (che uccide il marito della madre, risposatasi con lo zio) e di quello ancora più mascherato di Ivan Karamazov, quello di Mordred nei confronti di Artù è non solo consapevole e volontario, ma addirittura premeditato.



Va detto che ne "Le nebbie di Avalon" il personaggio di Morded appare più che altro una vittima delle ambizioni della zia Morgause.


Joan Allen as Morgause and Hans Matheson as Mordred in The Mists of Avalon (2001)

La sete di potere di Morgause porta Mordred a crescere nell'odio verso il padre e verso la perfezione del suo regno
Se Camelot è il simbolo del governo ideale (si usò questo termine persino per parlare della presidenza di John Kennedy) , Mordred diventa il simbolo della corruzione, che porta il regno ideale alla rovina.



Una lettura antropologica vede in primo luogo la punizione del tabù infranto da Artù e Morgana, a prescindere dalla loro maggiore o minore consapevolezza nel momento dell'amplesso.
Una lettura religiosa vede in Mordred la punizione della magia, personificata da Merlino, Viviana e Morgana: il druido pagano, la grande sacerdotessa di Avalon e la Fata bellissima e ambiziosa, unica sopravvissuta nel gran finale e pertanto destinata a diventare anche l'ultima Signora di Avalon, 



La distruzione di Camelot, che era iniziata con la fuga di Ginevra e di Lancillotto e con la dispersione dei cavalieri della tavola rotonda nella ricerca del Graal, simbolo dell'Utopiasi compie (come nell'Iliade), con un duello e un tradimento. La battaglia di Camlann vede Artù e Morded fronteggiarsi e infine uccidersi a vicenda. L'epica e la tragedia si uniscono in un gran finale dove muoiono tutti, tranne Morgana, a cui spetta il compito di portare Artù morente ad Avalon.





L'immagine della barca che porta Morgana e Artù ad Avalon, è carica di simboli e singificati: la magia che svanisce nella nebbia, l'utopia che fallisce, il paganesimo che muore, l'età della cavalleria che lascia il posto all'età mercantile, la fine della civiltà cortese e di quella romantica, la dissolzione di tutti i sogni, che come si sa, muoiono all'alba.

16 commenti:

  1. 1- adoro il libro "le nebbie di Avalon" Io ne ho letto molto bene il passaggio da una religione naturalistica e matriarcale al nostro cristianesimo
    2- Adoro la passione tormentata di Ginevra e Lancillotto, ma non mi è piaciuta la rivisitazione nel film "le nebbie di Avalon" (un amplesso a 3 per cercare di dare un erede ad Artù l'ho trovata un po' una forzatura)
    3- ho visto Excalubur tremila volte
    4- il bacio tra Ginevra e Lancillotto nel "l'ultimo cavaliere" è sicuramente uno dei più belli nella storia del cinema (Gere ha uno sguardo così profondo e straziato quando lei gli chiede il bacio...che me lo sono sognato di notte :D )
    5-Sono sempre attratta dalle storie di paganesimo e cavalleria quindi hai scelto un tema per me davvero interessante!
    6- Tu sei sempre grandioso!

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    1. Grazie!!! Sai che ci ho lavorato molto a quest'ultimo post? E ieri sera, per riuscire a renderne più scorrevole la lettura, ho fatto quasi le due di notte. ;-)
      Sottoscrivo in pieno tutti i primi 5 punti e ti ringrazio moltissimo per il sesto!
      ;-)

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  2. ho sbagliato il titolo del film "il primo cavaliere" ma sono certa che tu hai capito ugualmente!

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    1. Ah ah, sì ho capito ugualmente e ripeto, la penso come te e ti ringrazio tantissimo!!!
      ;-)

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  3. Io non ho visto neanche uno di questi film o miniserie e adesso??? Ho letto molto volentieri questo tuo poste se non posso concordare sui cinque punti dettati da Alice, sul sesto ha tutta la mia approvazione. Bravissimo. Ciao Riccardo. Marcella

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    1. Grazie! Beh, se non li hai visti è l'occasione giusta per incominciare!
      In questo post ho adottato uno stile espositivo ispirato a quello del critico d'arte Philippe Daverio nei suoi programmi, con frasi "ad effetto". Mi fa piacere che questo sia stato apprezzato!
      ;-)

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  4. adoro la leggenda di merlino e re artù peccato che quasi tutti i film e i telefilm finiscono male :'(

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    1. Eh sì, questa è l'unica certezza riguardo alle infinite versioni del ciclo bretone e arturiano: finisce male, muoiono tutti o quasi tutti. C'è un alone di tragedia che permea tutte queste opere e le rende, proprio per questo, più credibili, più serie, perché il finale tragico è qualcosa che porta con sé significati e simbologie che hanno molto più a che fare con la realtà rispetto al lieto fine fiabesco.

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  5. Ho letto con molto interesse tutto quanto, come ti dicevo alcune cose mi erano oscure ed è grazie a te che ho scoperto il fatto dell'incesto e le sue varie versioni, così come la conclusione della leggenda, che non ricordavo. Hai scelto una bella immagine e altrettanto belle parole per concludere la storia e il post, complimenti!
    ps: grazie per aver messo il link alla canzone, sono contenta ti sia piaciuta! E' davvero bella e mi ha fatto venire voglia di conoscere meglio questo cantante, di cui non avevo mai sentito parlare. Credo che l'album contenga anche altre canzoni sulla leggenda di Artù, se non addirittura che sia interamente dedicato ad essa: merita un approfondimento.

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    1. Grazie a te!!! Il titolo dell'album di Marco Ongaro è "Dio è altrove". Farò una ricerca per vedere di cosa trattano le altre canzoni.
      Ti ringrazio ancora!
      ;-)

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  6. Non avevo mai letto una spiegazione così approfondita sui personaggi di re Artù, in effetti l'unica cosa sicura è il modo in cui finisce la storia!
    Devo ammettere però che alle serie tv in genere non dò molto credito, penso sempre che siano mezze inventate pr renderle appetibili ad un pubblico il più vasto possibile, invece il film che mi ricordo meglio è "L'ultimo cavaliere", praticamente gran parte di quello che mi ricordo della storia di re Artù proviene da lì!^^
    bellissimo post, molto interessante! ;)

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    1. Spero che questo post possa essere servito per orientarsi attraverso le varie versioni. Certamente le serie tv, di qualunque genere siano, inventano la maggior parte delle cose. In questo caso però, essendo anche la materia letteraria prevalentemente inventata, qualunque versione del mito diventa legittima, anche tenendo conto del punto di vista da cui si parte, e che in genere è scritto già nel titolo.
      Grazie e a presto!
      ;-)

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  7. Professore sei stato bravissimo! Me lo sono letto tutto d'un fiato e anche se molti di questi film non li ho visti ho capito cosa c'e' di peculiare in ciascuno di essi!

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  8. Bellissimo post e come sempre,chiaro e preciso!!
    A presto!
    http://fashionismyonlygod.blogspot.it/

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  9. manco da un po' e me ne scuso ma è stato un piacere recuperare gli arretrati!
    Alessia
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    Kiss

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