sabato 14 aprile 2012

Iolanda Cristina Gigliotti, in arte Dalidà (1° parte)



 Iolanda Cristina Gigliotti (Il Cairo17 gennaio 1933 – Parigi3 maggio 1987), è stata una cantante e attrice italiana naturalizzata francese col nome Dalida (pronunciato alla francese con l'accento finale).
Nacque a Choubrah (alle porte del Cairo) da genitori calabresi originari di Serrastretta, in provincia di Catanzaro. Il padre, Pietro, era primo violino all'Opera del Cairo.
Fu affetta da uno strabismo per cui si sottopose a diverse operazioni chirurgiche. 
A diciassette anni vinse il concorso di bellezza Miss Ondine e, poi, Miss Egitto che le aprì le porte del mondo del cinema. IJoseph et ses frères (Giuseppe e i suoi fratelli, con Omar Sharif), doppiò Rita Hayworth; nel 1954 entrò a far parte del cast de Le Masque de Toutankhamon (La maschera di Tutankhamon) e di Un verre, une cigarette (Un bicchiere, una sigaretta).
File:Dalida1954.jpg

Per affermarsi nel mondo dello spettacolo decise di lasciare l'Egitto e tentare la fortuna come attrice in Europa. Alla fine del 1954 si trasferì a Parigi dove prese dimora in un appartamento di Rue Ponthieu, vicino agli Champs Elysées.
Nel 1956, ispirandosi al film Sansone e Dalila, adottò il nome d'arte «Dalila», che cambiò in seguito in «Dalida» e registrò il suo primo disco su vinile con Madona, versione francese di Barco negro di Amalia Rodrigues a cui seguì Bambino(traduzione della canzone napoletana Guaglione), che ebbe grande successo, tant'è che Dalida fu soprannominata mademoiselle Bambino.



Recitò in Rapt au Deuxième Bureau (Rapimento al secondo ufficio) di Jean Stelli, con Frank Villarde e cominciò a esibirsi in un récital al Cairo; interpretò Come prima e Piove di Domenico Modugno e Gli zingari (Les Gitans), canzone creata da Hubert Giraud per il Coq d'Or de la chanson française del 1958 e che cantò in Italia nella trasmissione Il Musichiere, condotta da Mario Riva; seguirono La canzone di Orfeo e Milord, cantata poi in italiano anche da Milva, le incisioni di Les Enfants du Pirée, incisa in italiano come I Ragazzi del Pireo (Uno a te, uno a me)'O sole mioL'arlecchino gitanoT'aimer follement (T'amerò dolcemente), Garde-moi la dernière danse (Chiudi il ballo con me).


Nel 1961 Dalida sposò Lucien Morisse, direttore di Radio Europe 1, conosciuto qualche anno prima ai tempi di Bambino.


Il matrimonio fu di breve durata, mentre il successo crebbe strepitosamente. Nel 1964 fu la prima donna a vincere il disco di platino per aver venduto oltre 10 milioni di dischi; sempre nel 1964, seguì il Tour de France (vinto da Jacques Anquetil), cantando più di duemila canzoni lungo i 2900 km percorsi. Nel 1965 recitò in Ménage all'italiana (con Ugo TognazziPaola Borboni), e incise La danse de Zorba (La danza di Zorba), su una base di sirtaki, Amore scusamiCominciamo ad amarci e La vie en rose, cavallo di battaglia di Edith Piaf, scomparsa due anni prima e di cui Dalida prese gradatamente il posto nel cuore dei Francesi.
Nel 1966 la sua immagine cambiò: una nuova pettinatura, con capelli lisci, lunghi e ramati creò un look del tutto personale e di grande fascino.


Nello stesso anno conobbe Luigi Tenco, con cui ebbe una intensa relazione, non solo sentimentale, ma anche professionale. Per lui e con lui cantò a Sanremo nel 1967 la famosissima Ciao amore, ciao in cui si parlava del dramma dell'emigrazione per motivi di lavoro.


Come è noto, Luigi Tenco si uccise, in circostanze misteriose, in una stanza d'albergo, dopo che ebbe saputo che alla sua canzone era stata preferita dalla giuria Io, tu e le rose di Orietta Berti.
Questo tragico evento segnò profondamente la vita di Dalida, che da allora non riuscì più a ritrovare un equilibrio interiore, nonostante il successo sempre crescente.
Nella prossima puntata parlerò del periodo della sua vita che va dal 1967 al 1987.
Fine prima parte.