lunedì 25 giugno 2012

Gothian. Capitolo 75. La scelta di Marvin: capitolo centrale del romanzo



Marvin camminava solo nel sentiero che costeggiava il fiume. L'Amnis era diventato così piccolo, poco più di un ruscello sassoso. Le fonti erano vicine.
Vivien attende la mia decisione. Solo in base a quella mi giudicherà degno di guidare il mio popolo verso la salvezza.
Non aveva voluto nessuno con sé, in quell'ultimo tratto di strada.
Doveva concentrarsi. Nemmeno la voce di Vorkidex osava disturbare i suoi pensieri.
Qualsiasi sarà la mia scelta, molti ne soffriranno ingiustamente, molti moriranno senza colpa, e tutto per un sì o per un no.
Il peso di quella responsabilità gravava su di lui più della pesante armatura, più della fatica di quella salita, più delle nubi grige che oscuravano il sole.
Anche gli dei si sono fatti da parte. Su questa decisione non deve pesare l'influenza di nessuno.
Non era così che si era immaginato la sua ascesa alle sorgenti dell'Amnis.
Una profonda tristezza e un doloroso senso di solitudine esistenziale gli pesavano sul cuore.
Tutto è sospeso, qui, nell'Ultima Valle.



Anche il paesaggio, immobile, attendeva.
Ed era inutile chiedersi "perché proprio a me...", inutile implorare gli angeli.
Proteggetemi custodi miei silenziosi, perché il sole si raffredda...
Inutile. Nessuno poteva intervenire.
Il tempo era scaduto. Rien ne va plus.
Se scelgo di sposare Marigold di Gothian, angeli e demoni sigleranno il Nuovo Patto e sarà quasi impossibile distinguerli, tanto il Bene e il Male  si mescoleranno in un compromesso senza dignità.
No, non poteva accettarlo.
Per quanto tutti fossero tentati da questo accordo, Marvin Vorkidian rifiutava con la mente e con il cuore qualsiasi patto col diavolo.
Se rifiuto di sposarla, la guerra divamperà senza scampo in tutto il Continente, e l'Universo stesso ne sarà scosso fin nelle fondamenta.
Ogni persona che sarebbe morta in quella guerra, avrebbe gravato per sempre sulla sua coscienza, ed i sopravvissuti, piangendo i loro morti, avrebbero maledetto il suo nome.
Ma se dobbiamo vivere in un mondo dove Bene e Male non si distinguono più, dove non sapremo più a chi rivolgere le nostre preghiere, perché nessuno potrà più intervenire né intercedere per noi, allora meglio la morte, mille volte meglio!
Questo era il suo pensiero, ma sapeva bene che molti, forse la maggioranza, non sarebbero stati d'accordo con lui.
Si fermò, e si sedette su un masso, raccogliendo con le mani l'acqua gelida del ruscello.
L'acqua è pura solo alla sorgente.
Pura, incontaminata. Puro Bene senza alcuna scoria di Male.



Quell'acqua gli ridonò le forze.
Sentiva di essere diventato indistinguibile da quell'acqua.
Sono acqua di fonte, che al suo monte non può ritornare, e il suo orizzonte è solo vivere. E vivere da solo come il sasso di un torrente, che non cambia la corrente, mentre il tempo se ne va, e resta niente.
Era una canzone che sua nonna gli cantava quando era bambino, e sognava di risalire il grande fiume, di trovare la purezza, dopo un'infanzia trascorsa tra canali limacciosi, nell'umido delta.
Ma c'era anche un'altra realtà, gli diceva lady Ariellyn, continuando a cantare.
Sono acqua di foce, ed è una croce non sapere mai se la mia voce è fiume o oceano. E non c'è no fiume che due volte sia capace di bagnarmi, e darmi pace.
Si accorse che la dolcezza dell'acqua del ruscello si stava mescolando col sale delle sue lacrime, che rigavano il suo viso di ragazzo.
Ma non sono più un ragazzo: nelle Altre Memorie dei miei antenati, risvegliati dentro di me, ci sono ricordi che farebbero inorridire anche i mostri di Gothian.
Se chiudeva gli occhi, rivedeva tutti gli Eclionner e i Vorkidian dalla prima all'ultima generazione.
Figlio di Cento Re, lo chiamavano, come se questo fosse un onore.
Discendo da una stirpe di demoni.
Quella era la realtà, gli Eclionner erano stati la dinastia più crudele della storia.
Non occorre risalire troppo indietro. Ellis faceva il bagno nel sangue delle vergini, per mantenere intatta la sua bellezza. Sephir tinse di porpora il fiume Dhain, alle porte di Elenna, nell'anno della Primavera di Sangue.
Non poteva accettare il loro ricatto. Doveva trovare il buono che c'era in lui.
E quel buono aveva un nome: Lilieth Vorkidian, contessa di Keltar Senia, sua madre.
Madre, mostrami il tuo volto, dammi la forza di compiere la scelta giusta!
Chiuse gli occhi e l'immagine di Lilieth gli apparve in tutta la sua dolcezza.



"Figlio mio, ti sento! Anche se sono lontana, ogni mio pensiero è per te. Verrà un giorno, alla fine di tutto, in cui potremo finalmente abbracciarci. Sono orgogliosa di te, perché hai scelto la parte migliore. Ti prometto che sconfiggerò la Dama Gialla, e lo farò con l'aiuto di una fanciulla che come te sta affrontando da sola le forze del Male. Ricordati di me e di lei, nei momenti in cui ti sentirai disperato. Ricorda il mio volto, che è il volto dell'amore, e ricorda quello della fanciulla che è con me, Alienor di Alfarian. Guarda la sua radiosità: che possa essere per te una luce in luoghi oscuri, quando ogni altra luce sarà spenta"




La dolcezza della visione di Alienor fu come un balsamo per l'animo tormentato di Marvin.
Ci si può innamorare di una persona che abbiamo visto soltanto come riflesso della memoria di un altro? Forse, ma più che amore è conforto ciò che ora chiedo. C'è un tempo per ogni cosa ed tempo dell'amore verrà più avanti. 

N.d.A.

L'immagine delle sorgenti dell'Amnis è una foto delle sorgenti del Po, sul Monviso.

La frase "Proteggetemi perché il sole si raffredda" è tratta dalla poesia di Eugenio Montale, Proteggetemi,
che fa parte della raccolta Quaderno di quattro anni.

Rien ne va plus è un'espressione francese (che nel romanzo "Gothian" è la lingua keltar moderna dell'alta aristocrazia cittadina) tratta dal gioco d'azzardo: Le jeoux son faits. Riguardo alle lingue dei Keltar (ispirate dalle lingue celtiche, da quelle gallo-romanze e dai dialetti gallo-italici) esiste un'ampia varietà a seconda del tempo (variante diacronica), del luogo (variante diatopica), della condizione sociale dei parlanti (diastratica), del contesto (diafasica) e del mezzo scritto od orale di comunicazione (diamesica). In base alla combinazione di queste varianti esistono determinati registri. Nel caso della lingua dei Keltar al vertice della gerarchia dei registri si ha la variante moderna scritta presso la città di Amnisia dall'alta aristocrazia e dai letterati nel contesto dell'ambiente di corte.

Il tema del patto col diavolo è derivato dal Faust. L'inizio del capitolo è molto amletico, anche se poi Marvin prende una decisione molto chiara e netta.

"L'acqua è pura solo alla sorgente" è una frase tratta dalla canzone "Fiore di melograno" cantata da Mia Martini negli anni '70.

Il periodo che incomincia con "Sono acqua di fonte"e termina con "e resta niente" è tratto dalla canzone "Cuore di aliante" di Claudio Baglioni, così come anche il periodo che inizia con "Sono acqua di foce" e termina con "darmi pace".

Le Altre memorie sono un tema presente nel ciclo di "Dune" di Frank Herbert.

Lilieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani nel ruolo di "Igraine Pendragon", duchessa di Cornovaglia e poi regina di Britannia e madre di Artù e Morgana, nella serie tv "Camelot".

Riguardo alle frasi finali ci sono vari elementi a cui mi sono ispirato. Uno è la frase che, nel finale di "Dead man walking" l'attrice Susan Sarandon pronuncia al condannato prima dell'esecuzione: "Guardami, perché voglio che l'ultima cosa che tu vedi sia il volto dell'amore".

La frase "Possa essere per te una luce in luoghi oscuri, quando ogni altra luce si spegne" è pronunciata da Cate Blanchett nel ruolo di Galadriel, regina degli elfi di Lothlorien, ne "Il signore degli anelli" di Tolkien, quando ella dona a Frodo la "luce di Earendil, la nostra stella più amata". Questa luce è l'acqua che risplende del riflesso della stella di Earendil. Il mito di Earendil, padre di Erlond, è ne "Il Silmarillion".

Alienor di Alfarian è interpretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides ne "I figli di Dune".

"C'è un tempo per ogni cosa" è l'incipit di un celeberrimo passo dell'"Ecclesiaste".