domenica 14 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 19. Alice e Daenerys.



L'incontro avvenne pubblicamente.
Daenerys di Gothian lo aveva richiesto nel rispetto dei criteri degli arresti domiciliari in cui si trovava, e l'Imperatore le aveva accordato il permesso di visitare Alice de Bors d'Alfarian, accompagnata però da numerosi testimoni fedelissimi alla dinastia Eclionner.
Un incontro come questo ha senso solo quando esiste un codice segreto e un interlocutore che lo capisca.
Daenerys conosceva infiniti codici, ma non era in grado stabilire quale potesse essere compreso da Alice e non dagli altri testimoni.
Le parole avranno molti significati. La polisemia si presta ad un numero pressoché infinito di letture, diverse a seconda del destinatario del messaggio. E Alice è un destinatario molto particolare.
Era per metà di stirpe elfica, con tutte le implicazioni che ciò significava.
Eppure, quando si trovò di fronte ad Alice ebbe un attimo di delusione.
E questa ragazzina insipida dovrebbe conquistare il cuore dell'Imperatore-Profeta?
Alice la fissava con espressione incuriosita, come se avesse rinvenuto un reperto archeologico nascosto per millenni sotto il ghiaccio. Ed in un certo senso era proprio così.
<<Onorevole Lady Alice, siate la benvenuta nella mia Contea>>
Era un'ironica finzione con cui Daenerys ridicoleggiava il titolo nobiliare di Contessa di Gothian che Marvin le aveva concesso.
Il castello di Gothian era la sua prigione, più che la sua residenza, ma questi erano dettagli trascurabili, in un simile momento.



<<Vostra Signoria, sono io che devo ringraziarvi per la visita>>
Improvvisamente Daenerys capì che quella "ragazzina" sapeva usare le parole come fossero coltelli.
Ha risposto come se fosse la padrona di casa, ma rivolgendosi a me con l'appellativo corretto. Bene bene... ha in sé la giusta dose di veleno per poter sterminare tutti gli Eclionner dalla faccia della terra.
Evitò di tenderle la mano, ma mantenne un tono cortese:
<<Questo era l'appartamento di mia madre Rahella Targaryen>>
Per un istante, breve ma intenso, quel pensiero le provocò dolore.
<<Sua Maestà me l'ha detto. Temeva che avessi paura dei fantasmi>>
Per la seconda volta Daenerys si sentì messa in ridicolo.
<<A volte la paura può essere molto utile. I fantasmi esistono, anche se sono diversi da come li si immagina>>

Alice annuì:
<<Alcuni fantasmi sono solo persone interminabilmente sopravvissute a se stesse>>
Daenerys sapeva bene che quella frecciata era rivolta a lei, ma la giudicò imprudente.
A Marvin questa frase non piacerà.
La ragazza era abile con le parole, ma non aveva ancora la giusta esperienza, quella che serviva ad evitare le gaffes.
<<Quisque suos patimur manes>> commentò Daenerys in modo volutamente scontato, mentre avanzava al centro del soggiorno.
Alice le mostrò una poltrona.
<<Avete conosciuto Virgilio di persona?>>
Daenerys non poté trattenere un sorriso:
<<Sarebbe potuto accadere. Non vi spaventa avere davanti una non morta con ha migliaia di anni nella propria memoria?>>
La fanciulla soppesò quella domanda:
<<Come ho detto prima, non ho paura dei fantasmi>>
Gli occhi di Daenerys, punta sul vivo, pulsarono di pagliuzze violacee
E' troppo sicura di sé, troppo aggressiva. Per controllare Marvin ci vuole più finezza.
Ma era davvero così? Oppure Marvin era attratto proprio da quell'eccesso di sicurezza e di aggressività?
<<Fossi in voi avrei indossato almeno una collana d'aglio>>
Voleva una schermaglia ironica? Eccola servita!
Alice capì e assunse un'espressione più benevola:
<<Siete così bella che mi riesce difficile pensare a voi come a un vampiro>>
Daenerys fu sorpresa da quel tono inaspettatamente diretto.
Questa ragazza riesce a sorprendere ogni volta che apre bocca. Ora capisco perché Marvin è stato folgorato da questo bel visino. 



Dietro alla faccia d'angelo doveva celarsi però uno spirito ribelle ed ambizioso.
<<Anche voi siete bella, lady Alice. Siete fresca come un fiore in boccio. Mi chiedo se nessuno ha colto mai questo fiore prima d'ora>>
Alice scosse il capo:
<<Credevo che tra vergini bastasse uno sguardo per riconoscersi>>
Daenerys sentì una fitta al cuore.
Ma come ha fatto a indovinare? Nessuno, nemmeno Marvin ha mai sospettato il mio segreto!
Cercò di mantenere un'espressione vagamente ironica.
<<E voi pensate che una persona della mia età, parlo di millenni, e della mia bellezza, possa aver resistito così a lungo alle tentazioni?>>
Alice non lasciò trapelare alcuna emozione:
<<Penso di sì. Avete respinto l'amore di Marvin Vorkidian!>>



Ah, era qui che voleva arrivare! Bene, allora forse è il momento di farle capire chi è veramente il suo tanto idolatrato Imperatore-Profeta!
Assunse un'espressione malinconica, quasi affranta.
<<Marvin è il supremo narcisista di tutti i tempi. Pretende di essere adorato come un dio, e chi si rifiuta di adorarlo viene distrutto, prima o poi. E' stato così per mio padre, il conte Fenrik, per Marigold di Gothian e per Elner Eclionner. A me è toccata una sorte ancora peggiore: murata viva per l'eternità in questo luogo. Non mi ha ucciso solo perché un giuramento lo vincolava a colei che gli ha donato l'immortalità. Avrei dovuto abbatterlo quando ne avevo l'occasione>>
Quelle parole fecero il loro effetto.
Alice socchiuse gli occhi.
<<A me ha chiesto solo tenerezza, così come l'aveva chiesta a voi. Non chiedeva di essere adorato, ma solo di essere trattato con dolcezza. Siete voi ad esservi comportata in modo narcisista>>
Daenerys aveva previsto quella replica e sapeva come rispondere:
<<Lo conoscete poco. Possono passare mesi, a volte persino anni prima che lui riveli la sua reale personalità. Appartiene a quella pericolosa categoria di uomini che sono capaci di sopportare affronti gravissimi per poi esplodere a causa di un'inezia in un giorno di ordinaria follia>> 
E dopo una pausa ad effetto, concluse: <<Gli Eclionner sono fatti così>>.



Chi poteva negarlo?
Alice rimase in silenzio per alcuni interminabili secondi.
<<Niente è indistruttibile e nessuna pazienza è infinita. Nemmeno quella di un imperatore. Nemmeno quella di un profeta. Nemmeno quella di un dio>>
Daenerys percepì un certo fervore mistico in quelle parole.
Lo adora davvero. E lui adora lei come in un eterno gioco di specchi. Avrebbe potuto funzionare se non ci fosse stata quell'enorme differenza tra un immortale ed una semplice umana. Lei si illude che Marvin l'amerà per sempre, anche quando il suo bel visino e il suo bel corpo saranno appesantiti e avvizziti dall'età.
Un simile onore era toccato ad una sola donna, l'onorevole lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar Senia, la leggendaria nonna materna dell'Imperatore-Profeta.
Daenerys provò quasi pena per Alice, quando pronunciò la frase definitiva:
<<Se la pazienza non è infinita, l'amore lo è ancor meno. Persino quello di un dio>>



Cast

Mia Wasikowska - Alice de Bors

Anne Hathaway - Daenerys di Gothian

Rahella Targaryen - Se stessa

Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian

dinastia Targaryen - dinastia Eclionner

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