mercoledì 27 novembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 53. The horror! The horror! Cuore di tenebra e rombo d'incubi.




Per la prima volta, da quando si era trasferito ad Hollow Beach, nella vecchia casa di Vivien Oakwood, Robert aveva paura.
Dovrei fuggire, ma non servirebbe a niente. Gli Iniziati saprebbero ritrovarmi ovunque. In questo momento nessuno mi può aiutare. Devo riuscire a cavarmela da solo.
Eppure un senso di angoscia lo opprimeva, specie quando tentò di mettersi a dormire ed il buio della notte accentuò i suoi terrori.
Non si dovrebbe mai desiderare il male di qualcuno, né fare nulla per provocarlo, per ogni male, sia fatto, sia desiderato, torna indietro e ti si ritorce contro. Una volta che si è evocato il Male è impossibile rimandarlo indietro.
Questi pensieri lo turbavano profondamente, mentre si rivoltava nel letto senza riuscire ad addormentarsi.
Alla fine, un senso di ipnosi gli tolse ogni forza e lo condusse in uno stato di dormiveglia che non aveva nulla di piacevole e tanto meno di ristoratore.
In quel sonno che pareva più un'anestesia mal riuscita, Robert si sentiva soffocare.
Arrivarono gli incubi e tutte le sue paure più segrete presero forma.



Avrebbe voluto gridare, ma era come inchiodato a quel letto e paralizzato. La sua bocca non si poteva muovere, la sua voce non si poteva far sentire.
Esistono malattie che ti riducono in queste condizioni. Ti ritrovi bloccato e incarcerato dentro a un corpo che non risponde più ai tuoi comandi. Meglio la morte, mille volte meglio. Ci sono delle condizioni in cui la vita è orribile, è insostenibile. L'orrore incombe su di noi e nessuno può dirsi al sicuro. Ah, l'orrore... l'orrore!
Come in Cuore di tenebra e in Apocalypse Now, il monologo e l'eterno grido del colonnello Kurtz, rimbombava nella mente di Robert.


"Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo, ma non ha il diritto di giudicarmi. 
E' impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l'orrore. L'orrore a un volto e bisogna farsi amico l'orrore. 
Orrore, terrore morale, dolore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono, essi sono nemici da temere. Sono dei veri nemici.
Ricordo, quand'ero nelle forze speciali, sembra migliaia di secoli fa. Andammo in un campo, per vaccinare i bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un veccio a richiamarci, piangeva, era cieco.
Tornammo al campo, erano venuti i Vietcong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato. Erano là in un mucchio, un mucchio di piccole braccia e, mi ricordo che ho pianto come, come, come un madre. 
Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo quel ce volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo.
Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito, colpito da un diamante: una pallottola di diamante in piena fronte e ho pensato: "Dio mio, che genio c'è in questo! Che genio! Che volontà, per fare questo! Perfetto, genuino, completo, cristallino, puro!"
E così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perche loro lo sopportavano. Questi non erano mostri, erano uomini, quadri e addestrati. Uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia, che fanno figli che sono pieni d'amore, ma che avevano la forza, la forza di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini, i nostri problemi qui si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale e che, allo stesso tempo, siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere senza emozioni, senza passione, senza discernimento. Perchè è il voler giudicare che ci conduce alla sconfitta"



Non è soltanto paura o terrore! E' tristezza, è angoscia, è disperazione. Chi non ha mai provato queste emozioni non sa niente e non ha il diritto di far la predica a nessuno.
Robert aveva sofferto di depressione durante l'adolescenza e ben pochi avevano capito quanta sofferenza si provasse in tali circostanze.
Chi può sapere cosa ho detto alle tenebre, nelle amare veglie notturne, quando la mia vita sembrava contrarsi e i muri della mia casa mi si stringevano addosso... come adesso...
Ma tutto l'orrore della notte, sarebbe diventato solo un mormorio d'arnie, alla mattina.
L'ora più fredda della notte è quella prima dell'alba.

Nessun commento:

Posta un commento