mercoledì 13 novembre 2013

L'eleganza maschile in età vittoriana. Il capello a cilindro.



L'immagine sovrastante mostra un gentleman della seconda metà dell'Ottocento, che indossa un tight con il panciotto a doppiopetto (che è tornato di moda proprio quest'anno), il colletto rigido, una cravatta Plastron, oggi usata quasi esclusivamente nelle cerimonie nuziali.



Oltre ai guanti, ai polsini con gemelli, all'orologio da panciotto e al bastone da passeggio, il gentiluomo vittoriano (appartenente all'aristocrazia o all'alta borghesia) si distingueva per il fatto che portava come cappello il cilindro, mentre la piccola borghesia portava la bombetta.
Qui sotto vediamo il marito di Zara Phillips, figlia della principessa reale Anna del Regno Unito.



I primi cilindri venivano fabbricati impiegando il feltro, specialmente con feltro ricavato dalla pelliccia di castoro. In seguito, è stata largamente utilizzata la seta. Una versione molto popolare del cilindro, specialmente negli Stati Uniti nel XIX secolo, è lo stovepipe hat, una variante più rialzata resa popolare da Abraham Lincoln durante la sua presidenza. Questo tipo di cilindro è completamente dritto, ovvero non c'è differenza nella circonferenza tra la parte centrale e le estremità.

Ecco una evoluzione del cappello a cilindro o a tuba durante l'Ottocento


Interessante notare anche l'evoluzione delle acconciature e delle cravatte.
Nella seconda metà del XIX secolo, il cilindro divenne gradualmente fuori moda, con il ceto medio che iniziò ad adottare le bombette e i cappelli di feltro morbido, come il modello fedora, più pratici per la vita cittadina e più semplici da produrre in massa. Un cilindro doveva invece essere fatto a mano da un cappellaio esperto, in un periodo in cui i lavori artigianali erano in declino. Il cilindro cominciò quindi ad essere associato al ceto altoe al dandysmo, diventando bersaglio di satira e critiche sociali. Con la fine della Prima guerra mondiale divenne una rarità nell'abbigliamento quotidiano. Il cilindro ha persistito per molti anni in alcune aree, come in politica e nella diplomazia internazionale; all'epoca della neo-nata Unione Sovietica ci fu un dibattito riguardo all'abbigliamento che avrebbero dovuto adottare i diplomatici, ovvero se utilizzare o meno il cilindro. Seguendo le convenzioni internazionali, venne deciso che l'avrebbero dovuto indossare. Alla fine della Seconda guerra mondiale anche i rappresentanti dell'Impero del Giappone alla cerimonia della resa ufficiale dell'impero indossarono dei cilindri alla maniera occidentale.
Continua comunque tuttora ad essere usato come parte dell'abbigliamento formale con abiti come il tight e il frac (mentre è sconsigliabile con lo smoking), anche se oggigiorno vengono soprattutto prodotte imitazioni a basso costo per eventi particolari, come i matrimoni dell'alta società britannica.




Infine esistono i cilindri detti stovepipe, ovvero dritta, con la tesa non piegata ai lati, dato che piegarla correttamente per un mercato di massa sarebbe troppo costoso. Sono popolari nella sottocultura gotica, e talvolta sono associati agli illusionisti.

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