domenica 3 marzo 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 60. La metamorfosi di Marvin.



Daenerys di Gothian appoggiò la sua mano destra sul petto di Marvin, in prossimità del cuore.
Nessuna argomentazione l'aveva dissuasa dal portare a termine la sua missione.
<<Preparati a morire, Marvin Eclionner Vorkidian! Le tue offerte non mi interessano. Non ho bisogno di niente e di nessuno, tanto meno di uno come te!>>
Lui le osservava la mano, quella mano così delicata, e nello stesso tempo così forte da potergli strappare il cuore.
Anche di fronte a quella minaccia, rimase impassibile:
<<Non sono io il nemico. E' Daemon! E' lui che ti ha spezzato il cuore!>>
Lei gli lanciò un'occhiata di fuoco:
<<Tu non sai niente!>>
La voce di lui divenne un sussurro:
<<Le mie memorie affondano ai tempi di Vorkidex Pendragon ed Arexatan Eclionner. La storia di Daemon e Daenerys, gli eredi di Gothian, era già allora un archetipo>>
Lei premette le sue unghie più forte contro il suo petto:
<<Un archetipo di cosa? Della "relicta" delle tragedie o delle elegie? Ti sbagli se pensi che io mi sia adagiata in quel ruolo!>>
Marvin scosse il capo:
<<Non l'ho mai pensato. L'unica cosa che so è che uno di voi due doveva sopportare il dolore, e tu sei sempre stata la più forte>>
Lei allentò la presa:
<<Come fai a dirlo?>>
Lui chiuse gli occhi:
<<Io vedo nel futuro... ah, se solo tu immaginassi quello che vedo!>>
La Divoratrice di Cuori lasciò ricadere la mano.



Appariva incuriosita, ma scettica:
<<Le tue profezie sono inventate!>>
Marvin si ricompose, e il suo volto divenne triste:
<<Magari lo fossero...>>
Aveva pronunciato quelle parole con un tale sconforto che Daenerys ne fu sorpresa.
<<Se conosci il futuro, dimmi cosa sto per chiederti!>>
Quello era il momento della verità:
<<Stai per chiedermi se so giocare a scacchi>>
Lei cerco di non mostrarsi sorpresa e gli indicò una scacchiera che si trovava dietro di lui.
<<Forse l'avevi già vista. In ogni caso, se saprai le mie mosse future, potrai battermi. Nessuno prima d'ora c'è mai riuscito>>
L'idea la divertiva.



Si sedettero per terra e incominciarono a muovere le pedine in silenzio, con grande velocità.
Daenerys sorrideva, mentre Marvin era assorto e malinconico.
Poco dopo, però, la sorprese nuovamente:
<<Scacco matto>>
A quel punto l'atteggiamento di lei divenne possibilista:
<<D'accordo... non so come, ma tu riesci ad avere delle premonizioni... dici di conoscere il mio futuro... sentiamo. Parla, è la tua ultima possibilità di salvezza!>>
Lui annuì:
<<Tu non mi ucciderai, ma darai inizio alla mia metamorfosi, e farai di me sangue del tuo sangue. Non divorerai più cuori, perché io ti mostrerò che l'esistenza ha molto di meglio da offrirti. E devi credermi se ti dico che il meglio per te deve ancora venire. Io sarò al tuo servizio ogni volta che vorrai e ti aiuterò a soddisfare i tuoi desideri. La tua esistenza durerà a lungo, molto più della mia. E quando io non ci sarò più, tu ripenserai a questo giorno, e ti sembrerà di essere stata felice>>
Daenerys fu colpita da quelle parole, e per la prima volta vide in lui un interlocutore degno di attenzione.



La sua espressione era cambiata.
Marvin le si avvicinò e inclinò lievemente il collo:
<<Ti dono il mio sangue in cambio di una goccia del tuo. E' destino che tu mi conceda i doni della non-morte. Ecco, io sono pronto: avvicina la tua bocca al mio collo e attingi alla Fonte Sacra>>
Daenerys gli si avvicinò e fece qualcosa che riuscì a stupirlo nonostante la profezia.
Con estrema delicatezza le sue labbra sfiorarono soltanto il collo di lui in un bacio.
Un brivido lo percorse.
 Poi lei gli chiese:
<<Sai a cosa stai rinunciando?>>
<<Non sarò completamente un vampiro. Il mio anello mi consentirà di mantenere alcune caratteristiche umane, come l'alimentazione>>
<<Questo limiterà i tuoi poteri>>
<<Lo so, ma ho altri poteri che compenseranno quelli mancanti>>
<<Sei pronto, allora?>>
Lui annuì.
A quel cenno, Daenerys affondò i denti nella sua carne e bevve il suo sangue.
Poi completò il rituale pungendosi la punta dell'indice e avvicinandolo alla sua bocca.
Marvin accolse quella goccia di sangue come se fosse un elisir, mentre lei recitava le frasi del rito:
<<Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me non morirà in eterno>>
Marvin cadde a terra in preda alle convulsioni.
Daenerys lo tenne fermo, per tutto il tempo della metamorfosi.
Dopo un periodo che non seppe quantificare, il giovane si risvegliò e ritrovò lentamente le forze, mentre la sua pelle cambiava, come anche la temperatura del suo corpo.
Improvvisamente un senso di euforia lo pervase ed i suoi occhi brillarono e la sua bocca sorrise.



Tutto è compiuto.
Consummatum est.
Finalmente aveva raggiunto la condizione che gli avrebbe permesso di realizzare il Sentiero Dorato.
Si inchinò di fronte a Daenerys:
<<Grazie, mia signora. Manterrò la mia promessa: sarò al tuo servizio e, se me lo permetterai, ti indicherò la strada che conduce al Sentiero Dorato>>
Lei sorrise:
<<Cosa vedi in questo sentiero?>>
Gli occhi di lui guardavano il futuro senza più paura:
<<Vedo foreste assolate, e verde intero sereno. Lì presto cammineremo, quando verrà l'estate>>
Lei lo abbracciò e gli sussurrò nell'orecchio:
<<Mi fido di te. Prometti che sarai al mio fianco, e che ci proteggeremo dai pericoli>>
Lui ricambiò l'abbraccio con grande slancio e suggellò la promessa:
<<Fianco a fianco, ma anche schiena contro schiena, per sostenerci e difenderci, ciascuno con gli occhi bene aperti e una ritrovata fiducia nell'avvenire>>
Lei allora appoggiò la sua schiena alla sua.



Le loro mani si intrecciarono.
<<Daemon non la prenderà bene. Dimmi: cos'hai previsto per lui?>>
Marvin sapeva che quella domanda sarebbe arrivata:
<<Lui sarà il Perturbatore dell'Assuefazione: Harq al-Ada, come dicono le profezie. Ci insegnerà a non abbassare mai la guardia. Ogni volta che saremo più esposti alla tentazione di adagiarci, spinti  dalla sicurezza o anche solo dall'abitudine, lui comparirà per tentare di dividerci>>
Daenerys sospirò:
<<Temo che non riuscirò mai a vederlo come un nemico, anche se mi ha abbandonata da moltissimo tempo>>
Marvin non si era mai illuso di poter prendere il posto di Daemon Iceblood:
<<Quello che c'è tra noi è diverso. Io non ti abbandonerò mai. Ricordati di questo momento, perché quando si presenterà il pericolo, noi dovremo difenderci così, come siamo adesso, schiena contro schiena, mano nella mano, come una cosa sola>>


Cast

Jessica Brooks (Ghanima Atreides) - Daenerys di Gothian, la Divoratrice di Cuori
James Mc Avoy (Leto II Atreides) - Marvin Eclionner Vorkidian





Moda maschile negli anni Cinquanta



L'immagine sopra è tratta dal film di Alfred Hitchcok "Delitto perfetto", del 1954, con Grace Kelly, Ray Milland e Robert Cummings. A fianco della splendida Grace vediamo il protagonista maschile, nel ruolo del marito che progetta l'assassinio della moglie, sia per punire la sua infedeltà che per ereditarne il ricco patrimonio. Dal punto di vista della moda maschile si possono notare alcuni elementi caratterizzanti.

1) La giacca ha un'ampia apertura, con una abbottonatura bassa, con uno o al massimo due bottoni.

2) La camicia ha un colletto con ali più corte rispetto ai decenni precedenti.

3) La cravatta è lunga, non spessa ed il nodo è molto piccolo e semplice.

4) La pettinatura prevede i capelli pettinati all'indietro e fissati con lacca o brillantina.

5) L'abito può essere gessato e la cravatta può essere a papillon.

Ritroviamo queste caratteristiche anche nelle foto di un altro grande interprete del cinema di Hitchcok, e cioè James Stewart.







Dagli anni '50 in avanti le mode maschili, almeno per quanto riguarda gli abiti con giacca e cravatta, si giocano tutte sull'alternanza di alcuni elementi particolari: i bottoni della giacca, i suoi risvolti, la grandezza e lunghezza del colletto, lo spessore della cravatta ed il nodo. A seconda della combinazione e dell'alternanza di questi elementi è possibile identificare il decennio di riferimento.
Nei prossimi post descriverò tali evoluzioni e ne mostrerò alcuni esempi.