giovedì 27 marzo 2014

Danny Bowman: il selfie-addict che ha tentato il suicidio.

selfie

Ha iniziato a 15 anni e dopo 4 anni, all’età di 19 anni dedicava 10 ore al giorno alla ricerca dello scatto perfetto. Ben 200 scatti al giorno dal suo inseparabile smartphone. 
L’ossessione aveva raggiunto livelli tali da indurlo ad abbandonare la scuola: ha perso oltre 20 kg ed è rimasto persino bloccato a casa per 6 mesi per un infortunio causato dalla sua imperizia mentre cercava lo scatto perfetto. Una parabola discendente culminata con il tentativo di suicidarsi sventato dalla madre del ragazzo.
In un’intervista al Mirror ha dichiarato:
Ero sempre alla ricerca del selfie perfetto e quando ho capito che non ci sarei mai riuscito ho desiderato la morte. Questa ossessione mi ha portato via gli amici, la scuola, la salute e quasi la mia vita
A Danny , che si crede essere il primo selfie-addict britannico, è stato diagnosticata dipendenza tecnologica acuta e disturbo da Dismorfismo Corporeouna forma di nevrosi che induce chi ne è affetto a preoccuparsi eccessivamente del proprio aspetto.
Danny racconta di aver perso completamente il controllo dopo l’esito negativo di un casting da modello. La delusione cocente è stata la miccia di un’ossessione che poi l’avrebbe portato a tentare il suicidio.
Lo psichiatra che ha in cura il ragazzo ha confermato al Mirror che Danny rappresenta un caso estremo ma che non è il solo e che è necessario discernere attentamente tra ciò che appare come un eccesso di vanità e un vero disagio psicologico collegato ad un altissimo tasso di suicidi tra i giovanissimi.
Non ci si rende conto quanto sia pericoloso pubblicare foto di se stessi sui social network : è facile restare vittima del bisogno dell’approvazione altrui e quando questa manca, gli effetti sono devastanti. E ‘una dipendenza come quella da droga, dall’alcool e dal gioco d’azzardo. Non voglio che nessun altro passi ciò che ho passato io
Ecco perchè ha deciso di condividere la sua storia.

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