mercoledì 25 giugno 2014

Gothian (seconda edizione). Capitolo 22. Sephir Eclionner riceve Vyghar presso Terramara



L’autunno stava avanzando e il livello delle acque paludose a nord del fiume Amnis aumentava di giorno in giorno. Tirava vento, e l’aria era carica di pioggia.



Terramara era un villaggio di palafitte, costruito in un'ansa del fiume e circondato da boschi selvaggi, in modo da essere quasi inaccessibile, per chi non ne conoscesse già l'ubicazione.



In una di quelle palafitte risiedeva lo Sciancato, che un tempo era stato il Principe della Corona Sephir Eclionner, erede al Trono dell'impero Lathear,  e che dopo la sconfitta e le ferite subite nella battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, era stato diserederato dal padre, l'imperatore Wechtigar XVI, su istigazione dei suoi consiglieri, e per sopravvivere si era dato alla macchia e alla malvivenza, in quel covo umido e misterioso. 



Erano passati più di diciassette anni, dal giorno in cui aveva deciso di scegliere quel villaggio come sua residenza e come centro operativo della sua Piovra.
Tanti lunghi, tristi anni di esilio e di miseria, di situazioni disastrose e umilianti, prima di riuscire a risalire la china, ma ne era valsa la pena! 
Aveva ritrovato le forze e la determinazione. La sua organizzazione paramilitare era pronta, sia nel suo braccio terrestre, la Piovra, sia in quello di mare, i Pirati dell'Alleanza di Tupile.
E si sentiva pronto alla battaglia decisiva, la rivincita che aveva atteso per tanto tempo!
Attendeva con ansia Vyghar di Linthael, il Pirata, capo dell'Alleanza.
Era il migliore dei suoi uomini, oltre che un suo parente alla lontana, nipote di una sua sorella.
Scorre sangue Eclionner nelle sue vene!
Lo considerava quasi come un figlio, dato che i figli veri, Ellis e Masrek, lo avevano profondamente deluso.Quanta amarezza!
Questo villaggio si chiama Terramara: quale altro nome poteva essere più appropriato?
Quando era arrivato lì per la prima volta, era più morto che vivo.
Aveva una gamba gravemente ferita, anche se in via di guarigione. Ma la sua salute era compromessa e lo aveva lasciato zoppo e claudicante.
Un relitto, eppure negli ultimi diciassette anni ho trasformato questa misera palafitta nell’Ombelico del Mondo!
Non bisognava mai dimenticare che vent'anni prima Sephir era stato un feroce guerriero, possente, spaventoso e senza alcuna pietà. All'epoca lo chiamavano il Principe Nero.



Tutti ricordavano il suo epico duello con lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, davanti alle mura di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, ma solo lui, Sephir Eclionner, ricordava il dolore lancinante quando quell'uomo di ghiaccio gli aveva conficcato la spada nella gamba.


Ero pronto a morire, ma il Conte vide aleggiare sopra di noi la sagoma terribile di Eclion, che ordinava di non uccidere la sua progenie. E così Lord Fenrik si fermò, e ordinò ai suoi Albini di mettermi in salvo.
Il Conte pensava che lo Sciancato non avrebbe fatto più danni, ridotto in quelle condizioni.
Lo pensavano tutti, e per un po' i fatti sembrarono dare loro ragione.
Sephir non ricordava molto dei primi giorni dopo la battaglia. Era stato tra la vita e la morte per due settimane, e solo la cura di alcuni druidi del luogo gli aveva permesso di sopravvivere.
Quando aveva ripreso conoscenza, uno dei suoi attendenti gli aveva detto:
 «La guerra è perduta, Altezza. L'Imperatore, sobillato da Fujivarian, dà la colpa a voi. Ha sparso la notizia che voi siete morto, pur sapendo che eravate qui e potevate sopravvivere. Vi ha inviato molti messaggi, tutti con lo stesso ordine: “Se rimani qui, potrai vivere, ma se oserai tornare, perderai anche la gamba buona!”>>
Così suo padre, l'imperatore Wechtigar XVI, l'aveva liquidato.
Umiliato, disprezzato, considerato peggio che morto. Una volta sconfitto, non ero più nessuno, nemmeno per mio padre e per i miei figli!
La Dinastia gli aveva voltato le spalle.
Ma se credevano che lui fosse un uomo finito, si sbagliavano.
Anche se il suo corpo era stato storpiato e se la sua carriera politica era finita miseramente, la sua determinazione interiore a riprendersi tutto ciò che gli era stato tolto era cresciuta di giorno in giorno, fino a diventare la sua unica ragione di vita.
Per questo aveva raccolto i fedelissimi sopravvissuti alla battaglia e li aveva istruiti su come infiltrarsi nei Servizi Segreti dell’Impero.
Conoscevo molti segreti. Due su tutti: l'incesto di Masrek ed Ellis, e il matrimonio di Masrek con Lilieth Vorkidian. 
Era giunto il tempo di usare quei segreti.
Masrek dovrà fare la sua parte. E' giunto il momento in cui mio figlio diventi ciò per cui è nato.



Il Conte Fenrik mi disse che Masrek si era sposato con l'ultima dei Vorkidian. Ma  Lilieth all'epoca era troppo giovane, una fanciulla spaurita di sedici anni... non era ancora pronta per affrontare Ellis!



Ma ora le mie spie mi dicono che è diventata una donna, e che donna!


Vyghar l'aveva tenuta con sé, a Tupile, per diciassette anni.
Una precauzione necessaria.
Bial Kyoto l'Eunuco cercava Masrek, che era in pericolo, per questo lo Sciancato aveva organizzato il rapimento di suo figlio e della nuora, e lo aveva commissionato a Vyghar di Lintahel.
Era stata una decisione difficile, ma inevitabile.
Li ho fatti rapire per salvarli, li ho separati per preservare il segreto della loro unione, nell'interesse di loro figlio... li ho tenuti lontani da me per non macchiare la loro reputazione... un giorno capiranno che tutto questo dolore era necessario e tornerà loro utile.
Per sua figlia aveva altri progetti.
La punizione di Ellis era solo rimandata.
Non le perdonava la morte di sua moglie, la povera principessa Wensy Fujiwarian.
L’ha istigata al suicidio… ha fatto questo a sua madre!
 La tragedia era avvenuta dopo la notizia del ritrovamento del falso cadavere di Masrek..
Avevo mandato un messaggero per avvertire Wensy che il corpo non era di nostro figlio, ma lei si era già uccisa. Fujivarian… che tu sia maledetto! Hai lasciato morire la tua stessa figlia, e corrotto tua nipote!
Questi pensieri pieni di rabbia lo avevano aiutato a rimanere vivo e gli avevano dato le forze per organizzare la sua vendetta.
Ci sono molte congiure, nel grande continente, ma io posso ancora riportare Ellis sulla retta via.

Ormai la resa dei conti era vicina.
L'Eremita arriverà tra poco. Quell'anonimato non è più sicuro per Masrek. E poi c'è la questione di Marvin... per non parlare di Alienor di Alfarian!
Stavano tutti convergendo in un unica direzione, ma avrebbero dovuto marciare divisi per colpire uniti solo alla fine. Sephir ne era convinto.
Fin dall’inizio era stato chiaro che potevano sopravvivere tutti solo se avessero vissuto separati, e questo era stato il compito che aveva affidato a Vyghar, conte di Linthael, capo dei Pirati di Tupile..



Lo attendeva con ansia, e quando glielo annunciarono, lo fece accogliere con tutti gli onori.
«Quali nuove mi porti, amico mio!» gli chiese dopo averlo invitato a sedersi.
Vyghar lo fissò con i suoi occhi neri e penetranti.
«Buone nuove, Sephir. Finalmente Alienor e Lilieth si sono incontrate, a Tupile, come tu avevi ordinato. La principessa è una ragazzina delicata, ma Lilieth le insegnerà quello che c'è da sapere, e la inizierà agli Arcani Supremi. La discendente di Aenor deve essere messa di fronte alle sue responsabilità»
Lo Sciancato annuì.
«Confido nella saggezza di Lilieth, ma devo avvertirti che il villaggio di Tupile non è più un rifugio sicuro. Prima o poi Bial lo scoprirà, e se non sarà lui, sarà Kerelik. Occorre che tu le accompagni nel luogo dove meno le cercheranno: nella Contea di Keltar Senia, da Lady Aryellin, la madre di Lilieth»



Il Pirata ne fu sorpreso:
«La Contea di Keltar Senia si trova sotto la giurisdizione del Duca di Amnisia. E sappiamo che Gallrian ha spie dappertutto: se lo viene a scoprire, la contessa Marigold di Gothian ci denuncerà ai Servizi Segreti dell'Eunuco!»



Sephir Eclionner sogghignò:
«Ci penserò io a tenere a bada la Dama Gialla! Ho dei progetti anche per lei! Abbiamo alleati insospettabili. Ho già preparato l'itinerario ed i luoghi dove troverete ospitalità. E poi non dovrete rimanere a lungo presso la Contea. E' necessario che Lilieth porti a termine il viaggio che io le feci interrompere diciassette anni fa. Ora è pronta, ed Alienor la seguirà. Te le affido entrambe, sapendo che sono in buone mani. Sarai ampiamente ricompensato, oltre ogni tua aspettativa. Le condurrai a sud fino a Lathena, nella tana del lupo. In questo modo i piani di Marigold e quelli di Ellis saranno sconvolti. Non sarà facile, ma mi fido di te: sei il migliore!»
Vyghar sorrise con aria complice:
«Mi mancheranno le navi!»
Lo Sciancato rise:
«Al contrario: diventerai Pirata di Fiume. Navigherai lungo l'Amnis e le lagune, fino alla Grande Muraglia. Poi seguirai una strada segreta, piena di pericoli, che metteranno alla prova il tuo valore!»



Il Pirata era piacevolmente interessato a questi sviluppi:
«Tempi interessanti, Sephir! Ma dimmi, che ne farai dell'Eremita?»
Il vecchio lo fissò con aria determinata:
«Masrek dovrà mettere da parte i panni dell'Eremita e ritornare ad essere quello per cui è nato: il Principe Promesso, che abbatterà il regime di Bial Kyoto e di Sibelius Fujivarian, sconfiggerà Lord Fenrik e conquisterà il Castello di Gothian!»




«Un piano ambizioso!» disse il Pirata «Ma come faremo a sfidare contemporaneamente Ellis, Bial, Fuscivarian e nel contempo Marigold e i suoi alleati?»
Sephir sorrise:
«Con una strategia infallibile ed ovvia: li metteremo gli contro gli altri. Finiranno per annientarsi a vicenda, spianando la strada al ritorno di Masrek!»
Vyghar annuì:
«Ho un'ultima domanda, Sephir. Cosa hai in mente per tuo nipote Marvin?»
Lo Sciancato sospirò:
«Marvin non è un guerriero. E' un Profeta, forse un Messia. La sua strada sarà opposta alla tua. Andrà verso nord. Dovrà incontrare l'Arcidruido, che lo inizierà agli Arcani Supremi. E poi dovrà diffondere il suo messaggio tra i Keltar, e risvegliare il valore di quel popolo, per quando dovranno affrontare la calata degli Albini del Conte Fenrik, e ricacciarli verso la loro tana, sempre più su, oltre il regno degli Alfar, oltre i ghiacci, su, sempre più su, fino alle desolazioni di Gothian!»



Nessun commento:

Posta un commento