sabato 5 luglio 2014

Il gatto quotidiano




















Il gatto è da sempre, sin dall’antichità, un animale circondato da un alone di mistero.
Affascina e stupisce, lo si conosce bene e lo si ama, ma… qualche aspetto del suo carattere ci rimane sempre un po’ sconosciuto.
La sua fama è quella di animale indipendente, che ama la casa, ma non il padrone.
Chi ne ha avuti come amici sa bene che il micio sa amare anche il padrone, o almeno quello che lui sceglie come tale.
Il gatto autosufficiente, autonomo, anche un po’ egoista, capace di stare da solo, senza farsene un problema o, forse, addirittura compiacendosene. Questa è la descrizione che molti fanno di questo animale, ma c’è chi teme, invece, che il micio possa sentirsi solo e trascurato, quando viene lasciato solo ed arriva a questa conclusione perchè, quando si assenta, trova che il gatto ha sporcato fuori dalla cassetta.
Fatto salvo che ogni gatto ha il suo carattere e le sue preferenze e considerando gli studi fatti in merito, si può ragionevolmente affermare che la maggior parte di questi felini casalinghi sa ben amministrare il tempo in cui è da solo. Gran parte lo passa dormendo; mangia il cibo che gli viene lasciato, guarda fuori se ne ha la possibilità.
In genere, aspetta il ritorno del padrone e dimostra la sua gioia accogliendolo a coda dritta. Le fusa sono sempre sinonimo di benessere, per il soggetto che le fa e per quello che le riceve.
I segnali di disagio di un gatto che invece vive male la solitudine sono lo sporcare fuori dalla cassetta, ma questa è quasi una piccola “vendetta” piuttosto che un segnale di malessere.
Il micio stressato, o comunque non sereno, si lecca in modo esagerato e, soprattutto, si strappa ciuffi di pelo. In questo caso si dovrebbe provvedere a cambiare un po’ la situazione per rasserenare il piccolo amico.
Non sono comuni i casi di gatti che mal sopportano lo stare da soli e ancor meno quelli di mici che fanno danni ad oggetti vari della casa, escludendo le normali attività che un gatto sano preferisce fare, senza preoccuparsi troppo dell’arredamento, come un’arrampicata sulle tende o un’aggiustatina alle unghie sulla poltrona.
Il fascino del gatto è diverso da quello di altri animali domestici e un piccolo alone di mistero sul suo preciso comportamento quando è da solo rimane sempre, contribuendo a farlo restare l’amico dallo spirito libero, anche in appartamento.

2 commenti:

  1. Ma che teneri questi micini! :D
    Io adoro i gatti e anche se non posso tenerne in casa (i miei non vogliono animali :( ), ho fatto amicizia con i gatti randagi che stanno al parco, e posso affermare con assoluta certezza che non è vero che non si affezionano o che sono opportunisti!
    Io non gli ho mai portato da mangiare (tanto ci pensano le signore gattare) ma come mi vedono da lontano mi vengono incontro solo per farsi fare le coccole e giocare un pò!
    Stupendo quel gattone nella penultima foto! :D

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    1. Ah, io adoro le persone che adorano i gatti! :-D
      A casa dei miei genitori c'è il mio gattone "storico", che ha tredici anni ed è enorme :-D
      Io vivo in un monolocale a piano terra, per cui, anche se ho un cortile interno privato, che uso come se fosse un "hortus conclusus" (da qui la mia fissazione per l'argomento ;-) ) credo che lo spazio sia troppo piccolo per ospitare un gatto. Però anch'io ho fatto amicizia con un gatto certosino, simpaticissimo, che mi viene sempre incontro perché vuole le coccole e ha capito che io sono un adoratore dei gatti ;-)
      Quindi è verissimo quello che dici: i gatti si affezionano alle persone indipendentemente dal cibo. Il gatto dei miei, per esempio, è sempre dietro a mio padre, e invece a dargli da mangiare è mia madre, per cui non si sa bene cosa abbia determinato la sua preferenza. :-D Una delle mie zie ha un Maine Coon a pelo lungo, silver tabby, ed è meraviglioso, ma è tanto delicato... è una razza che richiede tantissime cure e si ammala come niente, al contrario dei gatti europei che come è noto hanno 7 vite :-)

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