sabato 30 agosto 2014

Gothian. Capitolo 55. Ellis e Masrek vanno a Nord




Ellis Eclionner e suo fratello Masrek avevano guidato le loro cinque legioni di miliziani Lathear verso Nord, lungo la via Coloniale, fino al fiume Amnis. 
I Keltar ci hanno lasciati passare. 
Del resto, siamo l'unico baluardo contro le orde dei vampiri del Conte di Gothian.
Non erano entrati a Floriana, per rispetto verso la Federazione Keltar e l'Arciduca, il quale li aveva esortati a seguire la strada che costeggiava il grande fiume fino al porto di Tadna.


Erano stati informati che lì, in una locanda, li attendeva in incognito una delegazione di pirati dell'Alleanza di Tupile, insieme ad alcuni mercenari di Terramara, agli ordini di Sephir Eclionner.
Insomma, tutta la feccia della pianura amnisiana sta convergendo qui. E anche Marvin è vicino. Lo sento. Posso percepire la sua paura.
E' anche la mia stessa paura: i vampiri di Gothian sono arrivati alle pendici delle montagne. Se non li blocchiamo al passo di Caemlyn, dilagheranno nella pianura amnisiana.
 Ellis aveva deciso di mandare in avanscoperta l'unico diplomatico di cui si fidava, ossia Padre Ulume, nuovo Priore della Grande Canonica, la cui fama di esorcista era ben nota in tutto il continente, specie in quei tempi oscuri.
Se non fermiamo Lord Fenrik, tutto ciò che di buono c'è al mondo sarà spazzato via.
I due fratelli Eclionner si erano a tal punto camuffati che sembravano tutto tranne che illustri esponenti della dinastia imperiale.
Ellis teneva i capelli raccolti sotto un cappuccio pesante.



Il borgo di Tadna era di medie dimensioni, ma non aveva mura: era un porto franco, che per unanime delibera delle potenze in guerra doveva rimanere neutrale ed essere quindi lasciato fuori da ogni tipo di evento bellico. 
Di fatto era diventato il centro di tutte le trattative della zona.



Durante il viaggio i due fratelli non si erano detti quasi nulla, perché le cose essenziali erano già state dette e ognuno dei due aveva molto su cui riflettere.
Le notizie che erano arrivate, una dopo l'altra, riguardo alla caduta in disgrazia di Fuscivarian e Tucker e alla sempre maggiore influenza dell'imperatrice Marigold nelle decisioni di Elner XI, erano molto preoccupanti.
Sono riuscita a sottrarre loro ben quindici legioni, eppure anche così Elner e Marigold sono una minaccia. 
Se solo fossi stata una madre migliore per Elner!
Avrebbe dovuto convivere con quei sensi di colpa per tutta la vita, come già conviveva con i fantasmi di tutti coloro che erano morti a causa sua.
Anche Masrek pensa le stesse cose. Il figlio nato dal nostro incesto e rovinato dalla mia invadenza. Questa consapevolezza crea un solco tra noi: una distanza ci divide.
Nonostante la nebbia mattutina, il ponte di Tadna era visibile grazie all'illuminazione di alcuni fari. Dall'altra parte si potevano vedere abitazioni modeste, di pescatori, di traghettatori, di piccoli mercanti o artigiani o allevatori.
C’erano varie osterie e trattorie, e alcune locande.
Il priore Ulume aveva dato loro appuntamento alla Locanda del Bidente, situata proprio nell’estrema propaggine della confluenza dei due fiumi, dove c’erano un’ampia spiaggia e un porticciolo, e dall'altra parte, i boschi e le montagne.



Attraversarono la via centrale del villaggio senza problemi: si vedevano individui di ogni genere e stirpe, a riconferma dell’indipendenza e neutralità di Tadna.
La piazzetta del mercato era gremita di gente, così come il mercato del pesce, da cui provenivano odori nauseabondi.
Si vendevano non solo anguille, lucci e pregiati storioni, ma anche i giganteschi e poco saporiti siluri, lunghi due metri e capaci di mangiarsi un cane in un sol boccone.


Ellis si sentiva venir meno dalla nausea… non aveva mai sopportato l’odore del pesce, ed era decisamente una carnivora.
Gli Eclionner più puri sono tutti carnivori voraci. Si pensa che addirittura Sephir I il Crudele fosse un mangiatore di carne umana. Non me ne meraviglierei, considerate le migliaia di persone che ha condannato a morte.
Per un attimo ebbe come l’impressione che ci fosse un legame tra la natura carnivora e persino cannibale degli Eclionner e le leggende secondo cui gli Albini dell’estremo nord fossero dei vampiri.
Qualcosa ci lega, un filo rosso scuro come il sangue.
Arrivati alla locanda, entrarono e rimasero quasi soffocati dal fumo del camino, dove ardeva una legna resinosa il cui effluvio si mescolava con i brodetti di gamberi di fiume.
Ellis si scostò il cappuccio del mantello.



Lei e Masrek si guardarono intorno e nell’angolo più oscuro del salone, quasi mimetizzato, sedeva il prete dalla pelle nera come l’ebano, vestito però da mercante venditore di cianfrusaglie, come se ne vedevano tanti provenire dall’estremo sud.
Sappiamo così poco dei Neri del regno di Jandola. Forse un giorno potranno aiutarci. Ulume è l'unico che può fare da tramite con loro.
Andarono a sedersi vicino a lui, senza dare nell’occhio.
Ulume fece loro segno di accomodarsi e li salutò con fredda cortesia, ricambiata allo stesso modo.
«La mia missione ha avuto successo» esordì Ulume «ho convinto l'Alleanza di Tupile e i miliziani della Piovra ad unirsi a noi, ma non so se gli obiettivi di Sephir e i vostri siano gli stessi»



Ellis sospirò:
«Abbiamo alcuni obiettivi comuni, primo tra tutti quello di convincere Marvin Vorkidian a collaborare con noi. Nostro padre, secondo quel che dice il principe» e con un cenno della testa indicò Masrek, che osservava la scena con aria cupa «è d’accordo, perché ritiene che ormai re Vorkidex si sia risvegliato nella mente di Marvin, e non sarebbe prudente averlo come nemico»
Ulume la guardò con occhi minacciosi: 
«Se così fosse, adesso il ragazzo sarebbe come Vorkidex Pendragon a tutti gli effetti. Un gramde re, e un valoroso guerriero! E anche Arexatan presto si risveglierà in lui!»
Questo ad Ellis non piaceva affatto:
 «E’ ovvio che dovremo aiutarlo a tenere a bada le memorie di Arexatan, altrimenti rischia di cadere anche lui vittima della Dama Gialla»
Ulume annuì: 
«La Dama Gialla ha commesso molti errori, tra cui bruciare la Grande Canonica. Ma lo spirito di Mollander vive ancora e non si darà pace finché Marigold non sarà punita!»
Ellis non aveva dubbi che la vendetta di Mollander sarebbe stata terribile, e questo la spaventò:
 «Marigold ora controlla totalmente mio figlio Elner. Io devo sapere se posso salvarlo. Padre Ulume, c'è qualche speranza per lui?»


Ulume scosse gravemente il volto:
 «Per un principe del sangue nato da genitori non imparenti, forse si sarebbe potuto fare qualcosa, ma per il figlio dell'incesto tra fratelli carnali...  niente!»
Ellis corrugò la fronte, disperata: 
«Non posso accettarlo!»
Ulume sospirò: 
«E' nato nel dolore, mia signora!  Un'ombra che porterà con sé per tutta la vita. Il priore Mollander vi aveva avvertito: Elner non sarebbe mai dovuto nascere»
Ellis chinò il capo.
Masrek le strinse la mano, e questo bastò per ridarle la forza di affrontare tutto quel male che il destino aveva messo sulla sua strada.
Prima di prendere congedo da loro, Ulume disse:
«Per il momento, comunque, la priorità è trovare alleati tra i Keltar per contrastare il crescente potere di Fenrik di Gothian» 
Il solo evocare quel nome fece correre un brivido di paura nella schiena di Ellis.
Quando Ulume se ne fu andato, finalmente ella poté lasciarsi abbracciare da Masrek, e tutto le parve come se fossero tornati adolescenti.



Trovarono alloggio in una camera della stessa locanda.
Fecero l'amore, con più passione di quanta ce n'era mai stata prima, come se fosse l'ultima volta.
Poi Ellis scivolò in un dolce sonno.
Sognò sua madre, Wensy Fujivarian, la dolce principessa della corona, morta da tanti anni, anche per causa sua.
Le disse parole di conforto: 
"Ellis, ti perdono tutto, e di tutto ti chiedo perdono"
Si riferiva al fatto che aveva sempre preferito Masrek a lei e quando se n'era resa conto era stato troppo tardi.
Ellis avrebbe voluto abbracciarla, ma sua madre era ormai puro spirito.
Eppure quel colloquio era stato reale.
E benefico.
Il mattino dopo, al risveglio, per la prima volta dopo tanto tempo, non sentì il peso della sua coscienza.



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