domenica 19 gennaio 2014

Usa, la rivoluzione asessuata: rendere tutti “femmine”

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Si parte dalla moda, ma si arriva a qualcos'altro. La foto qui sopra si commenta da sola. Quando l'ho vista mi è venuta in mente la frase di una mia conoscente, che considera "ottusi" tutti coloro che non la pensano come lei, la quale mi ha detto: "Non c'è nessuna differenza tra maschio e femmina. Non conta quello che c'è tra le gambe, ma quello che c'è nella testa". Come battuta mi ha fatto ridere, ma come idea mi ha fatto paura. 
Il problema è che chi la pensa così tende a fare pericolose deduzioni, come sta succedendo in America in questo periodo. Alcune femministe sono partite dalla constatazione che le stragi di Newtown, Aurora, Virginia Tech, Columbine e tutti gli altri massacri che ciclicamente gettano nello sconforto il paese sono opera di maschi, e la connotazione sessuale dello stragista è una delle poche costanti in una fenomenologia dell’impazzimento armato che comprende infinite sfumature. C’è la depressione, l’isolamento, il bullismo, ci sono i traumi infantili e il disagio familiare, la vendetta e l’odio, le leggi della strada e il bullismo sui social, ma il fattore che ricorre è la mascolinità dell’aggressore. ù
La regista-attivista Jennifer Siebel Newsom è certa che non sia affatto un caso, e gli ambienti radical-chic limitrofi a quelli del parafemminismo da cui Siebel Newsom proviene annuiscono profondamente di fronte alle conclusioni del suo ultimo documentario, “The Mask You Live In”, in cui lega esplicitamente gli episodi di violenza che insanguinano l’America a una cultura maschile fatalmente stimolata da insegnanti e genitori prevaricatori e cultori dell’aggressività, maschilisti travestiti che usando in modo perverso l’arte della maieutica traggono dai ragazzi il peggio del loro patrimonio genetico.
Per loro, ogni volta che un adulto dice “sii un uomo!” a un ragazzo inconsciamente addestra un potenziale aggressore, forse addirittura uno stragista. “Sei una femminuccia” è la frase che segnala l’irreversibilità del processo di prevaricazione, grilletto mentale che scatena la bestia incontrollata che c’è dentro ogni maschio. Insomma, per la regista essere maschi è una specie di malattia autoimmune, una patologia che va trattata prima che si manifesti nella sua forma acuta, dando origine a sintomi incontrollabili. La soluzione di Siebel Newsom è un inchino all’indifferenza sessuale, grande mito sotteso a ogni invocazione di uguaglianza di genere: femminizzazione. Nel processo educativo occorre scoraggiare i tratti maschili – che portano solo aggressività, istinto, bullismo, dominazione, violenza, comportamenti antisociali – e far emergere la femmina repressa, che albergherebbe pure nel cuore del maschio se non fosse sopraffatta dalla succitata bestia. Il tutto è sostenuto da una fiumana di studi socio-pedagogici presentati da luminari in camice che tendono a dire che qualcosa, nel maschio in tenera età, tende istintivamente ad andare per il verso storto, dunque occorre raddrizzare il prima possibile con il metodo dell’assimilazione del diverso, tendenza androgina. In fondo la mascolinità, dice la regista, è soltanto una maschera. Buttarla, ovvero trovare l’identità sessuale indistinta, è la vera liberazione.
 Dalla richiesta di parità di diritti civili e considerazione sociale si è passati all’idea, instillata in decenni di gender studies, del genere come ostacolo in sé, limite per la piena realizzazione o addirittura portatore sano di patologie distruttive. La femminista anomala Christine Hoff Sommers già nel 2000 parlava di una “war against boys”, osservando che i modelli educativi più diffusi tendevano a scoraggiare comportamenti e tratti maschili quanto prima. Pare che ci sia una differenza di genere da seppellire per compiere la rivoluzione asessuata.

I prezzi reali delle case tornano ai livelli del 2001: -20% sul picco del 2007

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I valori a prezzi costanti (depurati dall’inflazione) tornano nel 2013 ai livelli della fine del 2001 e sono quasi del 20% inferiori rispetto al picco del 2007.
I valori a prezzi correnti tornano nel 2013 ai livelli della fine del 2005/2006 e sono di oltre il 10% inferiori rispetto al picco del 2008.
Le compravendite di abitazioni sono nel 2012/2013 del 50% inferiori a quelle registrate nel 2006/2007.
Che dire? Guardate il crollo verticale del 2012... quella è tutta responsabilità di Mario Monti. 
Se un intero settore dell'economia e decine di migliaia di famiglie sono state rovinate nel loro patrimonio, il responsabile numero uno è Monti. Gli altri responsabili sono coloro che credono che le crisi economiche si risolvano mettendo delle tasse. 

Gli Arcani Supremi. Capitolo 70. Lo Zoroastrismo.


Lo Zoroastrismo (definito anche Mazdeismo) è una religione e filosofia basata sugli insegnamenti del profeta Zarathuštra (o Zoroastro) ed è stata in passato la religione più diffusa dell'Asia centrale. Fu fondata prima del VI secolo a.C. nell'antica Persia (attuale Iran) e subì il tracollo dopo l'invasione islamica.



Lo Zoroastrismo è indicato tradizionalmente anche con il termine Mazdayasna daēnā (medio-persiano dēn ī Māzdēsn, religione degli adoratori di Mazdā) e loro stessi come mazdayasna (adoratori di Mazdā, medio-persiano māzdēsn), indicandosi quindi come seguaci del dio creatore denominato Ahura Mazdā ("Saggio signore" o "Signore che crea con il pensiero"). Da qui la sua denominazione corrente di Mazdaismo o Mazdeismo ritenuta come l'unica corretta da alcuni iranisti.
Tra gli Ahura, un particolare rilievo ebbero Atar, il Signore del Fuoco, e Mithra il Signore del Sole.


Lo Zoroastrismo è stato per secoli la religione dominante in quasi tutta l'Asia centrale, dal Pakistan all'Arabia Saudita, fino alla rapida affermazione della religione islamica nel VII secolo. Tuttavia non si estinse, e piccole comunità zoroastriane permangono ad oggi in IranTagikistanAzerbaigian e India (i cosiddetti Parsi, comunità fuggite dall'Iran nel periodo della sua islamizzazione e rifugiatesi in India).
Spenta Mainyu ("Santo Spirito"pahlavico Spentomad) lo spirito santo del Bene e guida degli "angeli" indicati come Ameša Spenta.


Ameša Spenta (avestico: Aməša Spənta, "immortali benefici", "immortali efficaci") è l'appellativo dato ai sei spiriti dello Zoroastrismo subordinati alla divinità suprema Ahura Mazdā e al Santo Spirito Spenta Mainyu.
Essi sono:
  • Vohu Manah (adattato in Vovu Manà, "Buon pensiero");
  • Aša Vahištā (adattato in Asha Vaìshtaa, "Ordine ottimo");
  • Xšaθra (asattato in Xshathra, pron. Ks-siafra, "Potenza"); assimilabile all'arcangelo Michele.
  • Ārmaiti, (adattato in Armaiti, pron. Armeti, "Pensiero pio");
  • Haurvatāṯ, (adattato in Haurvataath, pron. Horvataaf, "Salute"); assimilabile all'arcangelo Raffaele.
  • Amərətāṯ, (adattato in Amaratath, "Immortale").








Le caratteristiche per avere successo nel lavoro. Forse...

Avrai successo nel lavoro? Solo sei hai queste caratteristiche

Riporto quanto letto in un articolo che però non mi ha convinto. Non sono del tutto d'accordo con quanto segue:

Il successo è una questione di personalità. Non è solo questione di fortuna, opportunità o preparazione. 

Intransigente, ambizioso e propenso all'ansia: sono questi i tratti distintivi di chi è destinato a sfondare nel mondo del lavoro. Per fare carriera, bisogna avere il carattere del "Tipo A". Quest'espressione, coniata alla fine degli anni Cinquanta dal cardiologo americano Meyer Friedman, è ormai entrata a far parte del gergo psicologico ed è utilizzata per definire un insieme di tendenze che caratterizzano le personalità altamente competitive. Al giorno d'oggi, sono tanti i manager che scelgono di assumere solo chi risponde a questo profilo caratteriale. Per scoprire siete dei "Tipi A", leggete questo elenco: vi riconoscete in questa serie di comportamenti?

1) Se incredibilmente infastidito da qualsiasi forma di rallentamento e non tolleri di dover fare lunghe file.
2) Tutti i tuoi amici pensano che tu sia brillante, perfezionista, stakanovista o tutte queste cose insieme.
3) Ti capita spesso di mangiarti le unghie o di digrignare i denti nel tentativo di allentare la tensione.
4) Guardi spesso l'orologio e, quando capisci di essere in ritardo, provi un insopportabile senso di frustrazione.
5) Cerchi di tenere tutto sotto controllo. Ti ricordi i compleanni di tutti, ti preoccupi di far recapitare regali o fiori per ogni ricorrenza e, se dai una festa, ti dai da fare affinché tutti gli invitati possano divertirsi.
6) Ti aspetti il peggio da ogni situazione e non fai che temere fallimenti o delusioni.
7) Ti ritrovi a interrompere amici e parenti, per fare il punto sulla conversazione.
8) La sera fai fatica ad addormentarti perché, appena tocchi il cuscino, la tua mente si riempie di pensieri e preoccupazioni.
9) Gli altri fanno fatica a seguire il tuo passo, sia quando cammini sia nel corso di una conversazione.
10) Investi tutte le tue energie nella carriera ma investi meno impegno nei rapporti umani.
11) Non riesci mai a rilassarti, neppure quando sei in vacanza.
12) Non tolleri l'incompetenza altrui e ti capita spesso di rimproverare o riprendere qualcuno.
13) Sei solito stilare una lista delle cose da fare e, quando non riesci a programmare ogni cosa, ti senti perso.
14) Al lavoro giudichi tutto come urgente e non riesci a rimandare o delegare i tuoi impegni.
15) Subisci moltissimo lo stress e sei soggetto a problemi cardiaci o di pressione alta.
16) Non credi nel destino e sei convinto che le cose accadono solo quando sei tu a farle accadere.