martedì 25 febbraio 2014

L'Imperatore Profeta di Gothian. Capitolo 66. La battaglia di Cammlan


Le truppe dei Keltar e degli Alfar, guidati da Arthur Vorkidian e da Ywain de Bors, si trovarono a fronteggiare l'esercito degli Albini e dei Drow, guidato da Mordred Eclionner e da Daenerys Heareater von Steinberg di Gothian, la Divoratrice di Cuori.
Il luogo era la piana di Camlann, poco distante dalla rocca di Alfarian.
Tutti sapevano che quella battaglia sarebbe stata decisiva. E, per molti di loro, fatale.
Ma tutti sapevano che non era solo una battaglia tra uomini, elfi chiari, elfi oscuri e vampiri: era anche uno scontro epocale tra due Grandi Anziani: Belenos, Signore della Luce solare e Gothar, Signore dei Ghiacci.


Il sole splendeva luminoso sul cielo terso, ma il vento freddo dei ghiacci del nord spazzava la terra-
Arthur Vorkidian, principe dei Keltar, non era abituato a quel clima gelido.
Solo un miracolo ci può salvare, oggi. Tutto è contro di noi, tranne la luce del sole, ed il calore che essa trasmette.
Guardò i suoi soldati: il loro coraggio era appeso a un filo.
Occorreva scaldare i loro cuori.
<<L'inverno del nostro scontento si è fatto fulgida estate sotto i raggi di questo sole di Camlann!>>


Ripensò a sua moglie Eleanor, la principessa elfica che gli aveva dato un figlio, da lui chiamato Marvin II, in onore di suo padre, l'Imperatore-Profeta, anche lui in guerra, ma sul fronte meridionale, dove il sole troppo accecante ustionava la pelle.
Eleanor, ti rivedrò mai, se non in questa, almeno in un'altra vita?


Il pensiero di lei gli ridiede coraggio, perché gli ricordò tutto quello per cui stava combattendo:
<<Non abbiamo voluto noi questa guerra. Per trent'anni abbiamo cercato, con tutte le nostre forze, di mantenere la pace sul Continente centrale. Avremmo continuato volentieri a vivere nelle nostre dimore, osservare le armature e spade appese, ascoltare i canti al suono delle arpe. Era bello pensare che i passi di danza e i lieti incontri avessero sostituito per sempre le aspre marce e le tremende sortite con cui i nostri padri avevano assicurato sicurezza e abbondanza ai nostri regni. Ma i Vampiri Albini e gli Elfi Oscuri, che non furono fatti per tali svaghi, né per godere i frutti della pace e dell'abbondanza, e neppure per corteggiare dame amorose, se non per cibarsi del loro sangue, ci hanno colpito alla schiena e meditano per noi la rovina>>


<<Quei vampiri sono fatti con rude stampo, privi della cognizione e della maestà dell'amore, rosi dal tarlo dell'invidia per i vivi, perfidi, subdoli, ingannatori e così orrendi che persino i cani gli abbaiano contro!>>
Quella frase riuscì, miracolosamente, a far tornare il sorriso sui volti mesti dei Keltar e degli Alfar, i cui cuori si riscaldarono, in quel mondo che raggelava.
<<Ebbene loro, in odio a questo dolce e flautato tempo di pace ,
non hanno altro piacere con cui passare il tempo se non
quello di spiare la nostra ombra nel sole e commentare con astio la nostra prosperità.
Perciò, non potendo essi amare, né occupare con arte o sapienza questi giorni belli ed eloquenti, si sono decisi a dimostrarsi canaglie e a odiare tutti i piaceri dei nostri tempi. Hanno teso trappole, hanno cospirato nell'ombra, confuso la mente del nostro sovrano, scritto prologhi infidi con profezie da negromanti, incubi per spingere mio fratello Mordred e l'Imperatore mio padre a odiarsi l'uno contro l'altro mortalmente.

E poiché l'imperatore Marvin è giusto e onesto quanto loro sono astuti, 
falsi e traditori , oggi la piana di Camlann dovrà essere macchiata dal loro sangue, per sfatare l'oscura profezia che dice che Mordred sarà l'assassino degli
eredi di suo padre. 
Io non amo le guerre, e questa meno di tutte, ma non siamo stati noi a dichiararla.
Siamo stati invasi, i nostri diritti sono stati calpestati da coloro che ci chiedevano accoglienza sulla base dei nostri principi. Ora, sulla base dei loro, ci tolgono la libertà e minacciano la nostra vita.
Non possiamo tollerarlo. Non dobbiamo.
In nome di tutto ciò che ci è più caro su questa bella terra, io vi invito a resistere!>>

E quello fu l'inizio di una battaglia che si combatté non solo in terra, ma anche nei cieli e negli inferi.

Improvvisamente una grande luce abbagliò il cielo e si fece silenzio su tutta la terra per più di mezz'ora.
Poi i sette angeli, gli Amesha Spenta, che stavano in piedi davanti al supremo Ahura Mazda, Dio del Bene, suonarono sette trombe.
In quel momento tutti capirono che non ci sarebbe stata alcuna guerra, poiché angeli e demoni avevano siglato una tregua, e il supremo Ahura Mazda in persona, era intervenuto.
Deus ex machina.


E venne un altro angelo, di nome Atar, Signore del Fuoco Segreto, con un incensiere d'oro; si fermò presso l'altare e gli furono dati molti profumi affinché li offrisse con le preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio insieme alle preghiere dei santi. Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco dell'altare e lo gettò sulla terra.



Il fuoco di Atar incenerì i Vampiri Albini, compreso Daemon Iceblood, e solo pochi di loro riuscirono, grazie alla protezione del demone Gothar, che lì era forte, a rifugiarsi nel loro covo all'estremo nord, l'Ultima Thule, dando asilo a ciò che rimaneva degli Elfi Oscuri.
In quel momento, per la prima volta dopo millenni, sui cieli di Gothian, le nubi si diradarono, e splendette il sole, in un cielo sereno e limpido come nessun occhio umano aveva mai visto.


Inginocchiata di fonte all'altare, Lilieth Vorkidian esclamò:
<<Sia lodato il supremo Ahura Mazda, e con lui i suoi angeli! Sia grazia a Belenos lo Splendente e alla Fiamma di Atar!>>
Ma l'imperatrice madre sapeva che il prezzo da pagare doveva ancora essere riscosso.
E infatti, sulla piana di Camlann, si ritrovarono a fronteggiarsi i figli di suo figlio.
Arthur Vorkidian, con al fianco Ywian de Bors, era pronto al duello col fratellastro Mordred Eclionner e il suo alleato Morgil Thalion, mentre ad assistere come testimoni vi erano Alienor di Alfarian e Daenerys di Gothian.


A lungo si sfidarono e continuarono a battersi ben oltre il primo sangue, e nonostante le donne implorassero loro di fermasi, essi continuarono, senza che nessuno riuscisse nettamente a prevalere sull'altro, ma infliggendosi reciprocamente ferite sempre più gravi.
Mentre i due fratelli e i loro luogotenenti si stavano uccidendo a vicenda, le due donne testimoni si resero conto che quella era una parte del prezzo che i demoni avevano richiesto, per porre fine agli scontri.
E così Arthur Vorkidian e suo fratello Mordred Eclionner si uccisero a vicenda, e la stessa cosa fecero Ywain de Bors e Morgil Thalion.
E mentre Alienor di Alfarian dava ordine di preparare il feretro per suo genero Arthur, Daenerys di Gothian pianse la morte di suo marito Mordred finché l'esposizione alla fiamma di Atar non la ridusse in cenere.
Finiva così la stirpe dei Von Steinberg di Gothian.
Ma nel castello nessuno li rimpianse.
A Gothian però si piangeva di Arthur Vorkidian, figlio dell'imperatore Marvin e nipote dell'imperatrice madre Lilieth, la quale, indossando nuovamente i panni del lutto.



Sono vissuta troppo a lungo...
Questo era il pensiero di Lilieth, mentre pregava per le anime dei suoi nipoti, che si erano uccisi a vicenda.
Nello stesso momento, Belenos lo Splendente ed Eclion l'Oscuro si fronteggiavano sui cieli di Lathena.



Il demone Eclion, Signore delle Tenebre, creò una catena nera che si avvinghiò al polso sinistro di Marvin Eclionner:
<<Tu sei il mio discendente! Tu sei MIO!>>
Marvin perse le forze e cadde a terra.
Ma l'angelo Belenos lo Splendente gli inviò calore e forza per mezzo dei suoi raggi di luce:
<<E' anche un mio discendente! Per il sangue reale dei Vorkidian e dei Pendragon e degli Albany e della lunga discendenza della stirpe di Avalon. Lui è anche mio>>
Marvin sentiva il conflitto lacerare la sua anima.
Eclion ruggì dal cielo:
<<I tuoi figli sono morti, Marvin, si sono uccisi a vicenda. A questo ha condotto la tua indecisione, la tua incapacità di scegliere da che parte stare!>>
Con la stessa potenza, la voce di Belenos tuonò:
<<Ma tuo nipote è vivo, si chiama Marvin II, e sarà l'erede del tuo impero. Inoltre la tua sposa Alice aspetta una bambina, che darà continuità alla stirpe del sangue reale. Non cedere alle tentazioni di Eclion. Io ti darò la forza per tornare ad essere garante della pace e del Sentiero Dorato, in tutto il Continente Centrale>>
Marvin cercò di rialzarsi e tese la mano destra verso il cielo, in direzione di Belenos, per indicare che era pronto ad assumersi quella responsabilità.
Parlò con voce flebile, ma sia Eclion che Belenos potevano sentirlo:
<<Continuerò ad essere il Profeta. Lascio la carica di Imperatore dei Lathear e di Re dei Keltar a mio nipote Marvin II. Nomino mio Reggente a Lathena il giovane Anakin Eclionner, e mia Reggente a Caemlyn mia nuora Eleanor di Alfarian. Concedo a mia zia Ellis e a suo nipote Faykan il mio perdono e li esilio nelle colonie del Continente Occidentale, di cui li nomino supervisori. Quanto a me, tornerò a Gothian e vi condurrò una vita appartata, dedicata alla Profezia e al mantenimento dell'equilibrio nel Sentiero Dorato. Prometto questo solennemente davanti a voi e lo giuro nel nome del Supremo Ahura Mazda>>
A queste parole, Eclion si ritirò, sapendo di aver perso una battaglia, ma che la guerra era tutt'altro che finita.
Ellis si sarebbe spostata ad ovest, nel Continente Occidentale.
Presto lì i Grandi Anziani si sarebbero presi la loro rivincita.



FINE

Tipologie di forma del viso



Voi quale forma avete? E quale vi piace di più?

Dal Santo Graal alla Spada nella roccia: mappa degli oggetti del mistero in Italia

Dal Santo Graal alla Spada nella roccia: mappa degli oggetti del misteroSono moltissimi gli oggetti sacri o misteriosi custoditi in Italia. Lo spiega la studiosa Isabella Dalla Vecchia, che li ha raccontati in un libro

di Sabrina Pieragostini da Panorama
Il calice di San Giuseppe? C'è. Il serpente di Mosè? Anche. Il coperchio dell'Inferno? Pure. E poi la pietra guaritrice, il cammeo delle stelle, l'abito di Atlantide... Dite un oggetto a caso- magico, misterioso, divinatorio o sacro- e lo troverete, magari a pochi chilometri da casa vostra. Non c'è angolo d'Italia che non conservi un cimelio antico, dalle caratteristiche enigmatiche e spesso sconosciuto al grande pubblico.
"Gli oggetti sono testimonianza diretta del nostro passato, ognuno di loro ha un'anima e ci racconta una fetta di vita dei nostri antenati. Ci parlano di guarigioni miracolose, di potere soprannaturale, di presenze divine. Spesso sono oggetti inspiegabili e grazie ad essi capiamo che esiste una parte della nostra storia ancora oscura, ancora da scoprire", dice Isabella Dalla Vecchia che ha descritto in un libro alcuni dei reperti più stravaganti nei quali si è imbattuta nelle sue ricerche.
Con il portale "Luoghi Misteriosi", creato insieme a Sergio Succu, ha girato in lungo e in largo l'Italia per testimoniare le peculiarità storiche, archeologiche e religiose del nostro Paese. La sua curiosità instancabile l'ha portata a realizzare questa raccolta che annovera decine di stranezze e di bizzarri manufatti custoditi in musei, palazzi, chiese e santuari sparsi sul nostro territorio. Oggetti misteriosi, inspiegabili e magici in Italia è una sorta di vademecum, suddiviso per regioni, adatto al viaggiatore più curioso.
Con un po' di stupore, ho così scoperto che il Santo Graal, inseguito da manipoli di cavalieri erranti in capo al mondo, ce l'abbiamo noi. Anzi, a dire la verità, ne abbiamo più d'uno... "Esatto, ce ne sono vari: così abbiamo ancora la possibilità di trovare quello autentico!", conferma l'autrice. "In particolare a Mantova, nella Basilica di Sant'Andrea, troviamo i Sacri Vasi: due ampolle che conterrebbero il preziosissimo sangue di Gesù, raccolto sulla croce dal centurione Longino.
Ebbene, nel Roman de Perceval, il primo testo che cita il Graal, composto dal poeta Chrètien de Troyes, si dice che la coppa dell'Ultima Cena e la Lancia di Longino si trovano nello stesso luogo. E la lancia in effetti si trova metaforicamente qui, perchè la tradizione vuole che il soldato romano sia stato martirizzato proprio a Mantova. Una volta, insieme a lui,  c'era dunque la sua lancia, poi passata di mano in mano, fino ad essere sottratta da Hitler."
Insomma, fede, storia e leggenda che si intrecciano. Eppure ancora oggi, i Sacri Vasi sono oggetto di devozione. "Si trovano all'interno di un'arca dorata, chiusa da 12 chiavi che sono in custodia a persone di prestanza civile e religiosa", mi spiega Isabella Dalla Vecchia. "Si riuniscono una volta all'anno, il Venerdì Santo, aprono questo meccanismo molto complesso e mostrano i vasi ai fedeli durante una cerimonia molto sentita."
Ma perchè il Graal ha avuto così grande rilievo nel mondo cristiano? "È simbolicamente importante, anzi, è l'oggetto più importante del mondo perché rappresenta il contenitore dell'immortalità, della vita eterna. Il nostro corpo stesso, in fondo,  è un graal, perché contiene l'anima immortale."
Facciamo un salto di un centinaio di chilometri ed eccoci a Berceto, in provincia di Parma. Anche il Duomo di questo paesino emiliano vanta il suo Graal, ritrovato sepolto davanti all'altare maggiore poco più di 40 anni fa. In questo caso, si tratta di un calice vetro, appartenuto- secondo la tradizione- ad un monaco francese. Un oggetto di splendida fattura, rimasto incredibilmente intatto nonostante i secoli e nello stesso tempo carico di enigmi.

"Bisogna leggere i simboli: è stato trovato in una chiesa nella quale la lunetta del portale mostra Gesù in croce con gli occhi aperti- una raffigurazione molto rara- e un fanciullo mentre raccoglie il suo sangue con un calice. Di solito, questo era il compito degli angeli o di altre eteree figure, invece in questo caso lo fa una persona fisica. Quindi la lunetta descrive un'ipotetica presenza del Graal all'interno della chiesa." A meno che non sia invece la coppa conservata a Lanciano. Oppure, il Sacro Catino di Genova. Non c'è che l'imbarazzo della scelta...
Insomma, altro che ciclo bretone. I luoghi e gli oggetti sembrerebbero molto italici. Basti pensare ad uno dei dettagli di questa famosa saga: ovvero la Spada nella Roccia. L'arma originale, dalla quale si sarebbe poi sviluppata la leggenda, si troverebbe vicino a Siena, nella Rotonda di Montesiepi - una chiesa a pianta circolare, proprio come la Tavola di Re Artù.... In questa cappella esiste veramente una spada immersa fino all'impugnatura in una pietra: recenti esami hanno confermato che è antecedente al XII secolo.
A conficcarla sarebbe stato un cavaliere divenuto poi eremita e santo, Galgano Guidotti, vissuto in Toscana tra il 1148 e il 1181. Il libro spiega nel dettaglio la vicenda e sottolinea la singolare assonanza  tra il nome Galgano e quello del cavaliere della Tavola Rotonda Gawain. "Le nostre leggende sono state forse così affascinanti da influenzare i poeti del tempo?", si domanda la scrittrice. "È ipotizzabile che i vari autori siano stati tanto colpiti dal santo cavaliere Galgano da volerlo rendere eterno. Lo ricordiamo infatti ancora oggi, immortale, a riprova che il Graal, forse, lo ha effettivamente trovato."

La guerra tra Russia e Georgia



Questa guerra segnò il ritorno della Russia al ruolo di superpotenza mondiale. Di fatto la Russia ottenne l'annessione dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, zone strategiche per il controllo dei gasdotti e degli oleodotti del Caucaso.
In seguito la Russia ha ottenuto altri due successi: la creazione di una alleanza filo-russa con la Serbia e l'Ucraina e l'aver evitato che la Siria fosse invasa dagli anglo-americani.
La caduta di Yanokovich in Ucraina rischia però di ricreare le condizioni per una nuova guerra fredda tra il blocco occidentale e quello orientale, di cui la Russia è a capo, insieme alla Cina.

Gli eretici di Gothian. Capitolo 1. Ellis in esilio ritrova lady M.







































La traversata dell'Oceano era stata lunga e noiosa.
Ellis Eclionner non soffriva certo il mal di mare, né aveva paura delle tempeste, ma non poteva sopportare l'idea di dover trascorrere il resto della sua vita in esilio nel selvaggio Continente Occidentale.
Avrei preferito morire trafitta da una freccia sulle mura di Lathena. Se quella doveva essere la fine, almeno stata una grande fine!
E invece si erano intromessi Eclion e Belenos e si erano messi a contrattare come due ambulanti al mercato del sabato!
E come al solito Eclion ha ceduto, rimandando per l'ennesima volta la sua rivincita e costringendo me ad accettare questo confino in una terra dimenticata dagli dei e dagli uomini.
Non aveva tutti i torti.
Si sapeva poco o niente di Seila, la colonia Lathear nell'inesplorato Continente Occidentale.



<<Avremo la nostra rivincita, Ellis>>
Era la voce di Faykan Eclionner, suo nipote, l'unico suo discendente sopravvissuto.
<<Forse tu, mio caro... ma io...>>
<<Tu cosa?>>
<<Io sono vecchia... sì, lasciamelo dire... vecchia... è inutile che cerchi di consolarmi... ho vissuto troppo a lungo... ho visto la morte dei miei figli... nessuna madre dovrebbe sopravvivere ai propri figli... mai!>>
Non era una donna incline al pianto, e non era certo stata una madre esemplare, eppure non ci potevano essere dubbi sull'autenticità del dolore che provava per Elner e Mordred, i figli che aveva avuto rispettivamente da Masrek e da Marvin Eclionner.
<<Devi sopravvivere per me. Mi hai cresciuto come una madre, anche se sapevo che eri mia nonna. Io sono sangue del tuo sangue. Ciò fa di me tuo figlio, quello ancora in vita>>



Faykan aveva i capelli biondi degli Alfar, come sua madre, la regina Alienor di Alfarian, che era stata la seconda moglie di Elner Eclionner, imperatore dei Lathear, prima di Marvin.
<<Sei gentile a preoccuparti per me, Faykan. Ma la mia voglia di vivere ormai si sta ritraendo, come l'acqua sulla sabbia, come l'ultima marea andata insieme col sole...>>
Nel vedere la profonda malinconia che si stava impadronendo di sua nonna, Faykan decise che era tempo di consegnarle la misteriosa pergamena sigillata che gli era stata consegnata da sua zia Valyria, la figlia più giovane di Sephir Eclionner.
<<Prima che partissimo da Lathena, la principessa Valyria mi ha affidato questa pergamena, raccomandandosi di consegnartela solo alla fine del viaggio. Ma ormai siamo arrivati... tanto vale aprirla adesso. Ha uno strano sigillo. Non ne ho mai visto uno simile, ma Valyria mi ha detto che tu avresti capito>>



Ellis osservò il sigillo distrattamente, come se ormai le importasse ben poco di ciò che la giovane sorellastra avesse potuto scriverle in quel messaggio.
Poi però qualcosa la colpì come una folgore.
<<Non è possibile... voglio dire... quel sigillo... non può essere... non...>>
<<Cosa stai cercando di dirmi, Ellis?>>
L'anziana principessa imperiale era sconvolta.
<<L'ultima volta che ho visto quel sigillo è stato più di trent'anni fa. L'ho distrutto io stessa, con le mie mani, dopo che colei che lo aveva posseduto era morta e divenuta cenere sotto i miei occhi>>
Ed ora quegli occhi color indaco erano resi ancor più cupi dal terrore.
<<Non può essere lo stesso sigillo>> replicò Faykan <<la pergamena è di fabbricazione molto recente. Si sente al tatto. E' ancora flessibile, morbida. Sicuramente è stata sigillata da poco, con una copia molto simile al sigillo che tu hai distrutto tanti anni fa>>
Ellis scosse il capo:
<<Ti sbagli. Riconoscerei quel sigillo tra un milione. Lo riconoscerei persino tra un miliardo. E' inimitabile. Apparteneva ad una persona altrettanto inimitabile>>



Le parve di rivedere il volto di quella persona.
Strappò il sigillo e lesse il messaggio ad alta voce:

<<Credevi di avermi distrutta, ma io ti avevo avvertito che era impossibile. Avevo garantito a te e a tutti gli Eclionner che prima o poi sarei tornata. Ho affidato questo messaggio a mia figlia, prima che l'Imperatore-Profeta cingesse d'assedio la capitale. E poi, mentre sul cielo di Lathena infuriava la battaglia tra angeli e demoni, sono partita alla volta della colonia di Seila. Quando arriverai là, ti farò avere mie notizie.
Ancora una volta, sinceramente tua,
M. >>

Le mani di Ellis tremarono e Faykan dovette sorreggerla.
<<E' tornata... non so come ha fatto, ma non ci sono dubbi... è la sua calligrafia... è lei... riconosco persino il suo profumo di giunchiglia... è veramente tornata dall'Aldià, come aveva promesso... hai capito anche tu di chi sto parlando?>>
Faykan annuì e rabbrividì:
<<La madre di Valyria... l'usurpatrice Marigold Edwina Ataris von Steinberg, contessa di Gothian... risorta dal regno delle ombre per vendicarsi di noi, al mutare della marea>>



Cast

Anouk Aimée - Ellis Eclionner, ex reggente dell'impero dei Lathear

Chris Hemsworth - Faykan Eclionner

Lena Headey - Valyria Eclionner

Lena Headey - lady Marigold Edwina Ataris von Steinberg, contessa di Gothian