lunedì 3 marzo 2014

Il gatto quotidiano

Zuccheri contro grassi nella dieta di due gemelli: i risultati

Zuccheri contro grassi nella dieta di due gemelli

Alexander e Chris Van Tulleken, 35 anni, sono un laboratorio scientifico vivente. Intanto, sonogemelli monozigoti, ossia identici. E tutti e due medici (Alexander, detto Xand, ha uno studio a New York e pratica medicina tradizionale, Chris lavora a Londra e ha un approccio più alternativo).
Il fatto di condividere Dna e professione li ha spinti a un esperimento singolare: mettersi entrambi a dieta scegliendo però due diversi regimi alimentari per vedere quale era meglio. Alexander per un mese ha rinunciato a zuccheri e carboidrati, Chris ha dato addio ai grassi. Sulla loro duplice dieta la Bbc ha mandato in onda un documentario con discussione finale tra esperti. I due, peraltro, hanno anche un sito, dove si scopre che, tra un paziente e l’altro, passano il tempo a inventarsi esperimenti e spedizioni per il mondo, purché stravaganti. Avvicinandosi ai 40 anni, hanno deciso che perdere peso sarebbe stata la loro missione più urgente. Soprattutto per Xand, che superava i 90 chili per 1 metro e 80, con una percentuale di grasso del 26,7 per cento. Chris era un po’ sopra gli 80 chili, e la sua percentuale di grasso era del 22,6 per cento.
"Potevamo mangiare quanto volevamo, tranne che io non dovevo toccare carboidrati e zuccheri, e Chris ha eliminato i grassi" ha raccontato Xand al Daily Mail. "Per ogni altro aspetto, stile di vita e sport, le nostre vite erano uguali. Quindi ogni cambiamento fisico sarebbe stato riconducibile alla dieta". Un modo per vivere in prima persona uno dei tormentoni alimentari del momento: cosa fa peggio, i grassi o gli zuccheri? Oltretutto, era anche un duello Stati Uniti (dove demonizzano gli zuccheri) contro Inghilterra (dove a essere presi di mira sono i grassi).
Così, mentre a Xand era consentito inserire formaggi, carne, pesce, latticini, burro, con il divieto per dolci e pasta, Chris poteva consumare pasta, riso, pane, cereali, frutta, verdura, dessert, eliminando grassi di origine animale (niente carne, formaggi e latticini, e proteine solo da legumi). Due diete alquanto tristi, ammette Xand: "Io ero più fortunato: potevo mangiare carne, pesce, uova. Ma leva i carboidrati e la gioia se ne va dal tuo pasto".
La logica di azzerare carboidrati e zuccheri deriva dal fatto che aumentano i livelli di glucosio nel sangue e stimolano l’organismo a produrre più insulina; a lungo andare, questo può portare all’insulino-resistenza (l’ormone che il corpo usa per abbassare i livelli di glucosio in circolo): l’anticamera del diabete di tipo 2. E i grassi saturi (margarina, lardo, burro, alcuni oli) di cosa sarebbero colpevoli? Principalmente, di aumentare i livelli di colesterolo mettendo in pericolo il cuore. A dir la verità, il loro ruolo è stato appena rivalutato da uno studio del Croydon University Hospital di Londra: "L’idea che siano dannosi non ha fondamento" scrive il cardiologo Aseem Malhotra.
Ma tant’è, il dibattito grassi o zuccheri non si è placato. E dunque, i menu divergenti dei gemelli cosa hanno dimostrato? Intanto, che le diete risolutive non esistono, e che le cose non sono mai così semplici (in medicina, poi, è la regola). "Consumando poca frutta e verdura, perché hanno carboidrati, ero spesso stitico" ha raccontato Xand. "Mi sentivo stanco, poco brillante, e avevo un alito terribile. Chris invece, privandosi dei grassi non era mai sazio e mangiava spesso fuori pasto".
Dopo un mese Xand ha perso 3 chili e 50, Chris uno. Però: di quei tre chili e mezzo, 1 e mezzo era composto di grasso, 2 di muscoli, risultato meno apprezzabile. E del chilo eliminato di Chris, metà era grasso, metà muscolo. Prima e dopo l’esperimento, ai gemelli era stato misurato, tra i vari parametri, anche il colesterolo. Ci si aspettava che Xand, con la sua dieta ricca di grassi, avesse alla fine livelli più alti. Ma in entrambi è rimasto invariato. Che i grassi, in fondo, non siano così pericolosi? L’organismo di Chris, d’altro canto, dopo un mese di carboidrati ha aumentato la sua produzione di insulina; la conferma che, a lungo andare, un regime di questo tipo potrebbe portarlo verso problemi metabolici. Entrambe le diete, in fondo, si sono dimostrate abbastanza inutili: qualche chilo perso, massa muscolare ridotta, nessun cambiamento nel colesterolo, variazioni poco salutari nell’insulina. "
"La cosa più interessante che abbiamo scoperto è che la domanda 'Sono peggio i carboidrati o gli zuccheri?' è mal posta" è la conclusione dei due medici. "Dovremmo piuttosto domandarci quali sono i cibi che ci fanno ingrassare e perché". Non è tanto un singolo ingrediente, zuccheri o carboidrati, a risultare dannoso, bensì la loro combinazione nello stesso alimento, che spinge a cercare sempre questo sapore mixato. Lo zucchero da solo non dà assuefazione (nessuno si nutre di zuccherini), così come non la danno i grassi in sé (e nessuno mangia panetti di burro). «Danno dipendenza, piuttosto, i cibi industriali come gelati,  cioccolata al latte, patatine fritte, nei quali grassi e zuccheri sono uniti. Alzano i livelli di dopamina, neurotrasmettitore legato al circuito del piacere. Se volete perdere peso riducete i cibi preconfezionati a favore di quelli da cucinare. Fissarsi sui grassi piuttosto che sui carboidrati renderà la vostra dieta monotona, senza gusto e, alla lunga, insostenibile".

di Daniela Mattalia da Panorama

La fiamma di Atar. Capitolo 2. Azione complicante: la studentessa


La studentessa universitaria si presentò allo sportello della biblioteca nel tardo pomeriggio di una piovosa sera di inizio marzo.
Era oggettivamente bella, di una bellezza che non poteva essere messa in dubbio.
Quando la vide, Luca pensò che assomigliava a Megan Fox, con quel sapore esotico che le era conferito dai suoi antenati Cherokee.




Alta, snella, capelli neri, lisci, viso perfetto, pelle liscia, sguardo intenso
Indossava una camicetta bianca, aderente, una gonna scura, calze a rete ricamate e profumava di Chanel n.5.
Luca non l'aveva mai vista prima. Se ne sarebbe ricordato.
Perfettamente consapevole del fatto che, di fronte a donne di una tale bellezza, lui non aveva la benché minima speranza di apparire anche solo minimamente attraente, aveva ormai consolidato l'abitudine di fingere una completa indifferenza.
La storia infinita delle burrascose e non troppo fortunate relazioni tra Luca e le donne era un tasto dolente che, quei pochissimi che lo conoscevano bene, sapevano che era meglio non toccare.
Non che Luca mancasse di galanteria, anzi, era considerato, almeno da quella parte di persone che non lo detestavano, un uomo di classe, dalle maniere eleganti.
Il problema era che la sua ironia, a volte, colpiva troppo nel segno e quando era contrariato poteva dire cose non del tutto simpatiche.
Non era brutto, ma non era nemmeno bellissimo. Inizialmente era un tipo simpatico, ma mancava di diplomazia. Se voleva sapeva essere brillante, divertente e persino estroverso, ma quasi sempre se ne pentiva e finiva per tenere a distanza le persone.
Non era mai stato un grande amatore, a letto, e forse questa, assieme alla sua non esaltante condizione economica, gli aveva impedito di intrattenere relazioni più lunghe di qualche mese con le donne di cui era stato innamorato.
Considerava ormai tutto questo un capitolo chiuso. Riteneva che in fondo fosse tutto un inutile spreco di energie.
Per questo, quando la magnifica studentessa gli porse il modulo compilato con i dati del testo di cui aveva bisogno, Luca mantenne un gelido e distaccato aplomb britannico, che avrebbe fatto invidia al principe Carlo d'Inghilterra.
Quello che però gli fece inarcare le folte sopracciglia nere era il titolo del testo che la studentessa aveva richiesto.
Si trattava di un'opera antica, che non veniva consultata da tempo immemorabile, tanto che nessuno l'aveva più spostata dalla libreria in cima alla torre dove si trovava insieme ad altri testi di quel genere.
Rivolse un'occhiata severa alla studentessa, da sopra gli occhiali:
<<Quest'opera non è in catalogo>>
Lei non si scompose:
<<Io dico di sì. So che ce l'avete>>
Luca mantenne uno sguardo imperturbabile:
<<L'hanno informata male>>
Lei sostenne il suo sguardo con occhi glaciali:
<<Non credo proprio. E adesso le spiego il perché>>




Sette cibi anti invecchiamento.



Sette cibi,  amici di una lunga giovinezza










Un aiuto prezioso da tè verde, frutti rossi e frutta secca


 - Il passare del tempo è un fatto inesorabile, ma con qualche accorgimento, è possibile rallentarne i danni e mantenersi giovani alungo. Non servono strategie complicate e costose: basta… aprire il frigorifero e mettere in tavola alcuni alimenti "giusti". Oltre a seguire le regole di una sana e corretta alimentazione e fare un po' diesercizio fisico, ci sono alcuni cibi che ci aiutano a rallentare i danni del tempo. Ecco i magnifici sette, ovvero i super alimenti anti ageche ci aiutano a conservarci belli e sani. Si trovano comodamente al supermercato, sono naturali e non eccessivamente costosi.


IL TÈ VERDE - , famosa bevanda dalle proprietà benefiche, riduce il rischio di morte fino al 26% per chi ne assume varie tazze al giorno. Ricco di vitamina C, K e del gruppo B, questa bevanda ha effetti benefici sulla salute riconosciuti da secoli. Negli ultimi anni l'entità reale di questi benefici è stata studiata in maniera scientifica: ci sono evidenze secondo cui i bevitori regolari di tè verde mostrano minore incidenza di ipertensione, malattie cardiache e tumori. I benefici provengono soprattutto da un gruppo di sostanze chiamate catechine, capaci di potenziare le difese antiossidanti, di combattere i radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento e di diminuire il danno cellulare su tutti i tessuti.
RIBES - Le bacche di questo frutto hanno un sapore asprigno, ma sono molto salutari. Hanno la proprietà di aumentare la resistenza dei capillari e sono ricche di flavonoidi, antociani e vitamina C, tutte sostanze note per le loro proprietà antiossidanti..



Sette cibi,  amici di una lunga giovinezza

MIRTILLI – Anch'essi molto ricchi di antiossidanti e polifenoli, costituiscono un vero e proprio scudo contro l’invecchiamento. Uno studio ha dimostrato che assumerli in maniera costante riduce i rischi di sviluppare alcune gravi malattie, tra cui cancro e diabete, riducendo il rischio di morte del 30%.
FRUTTA SECCA – Una manciata al giorno aiuta a vivere meglio e più a lungo. Secondo uno studio dell'Università di Harvard la frutta secca diminuisce i rischi di sviluppare cancro, malattie cardiache e respiratorie. Mandorle, noci, pistacchi e nocciole sono oltretutto una perfetta soluzione per uno spuntino o una merenda spezza fame. Unica accortezza: evitiamo di esagerare se dobbiamo controllare il peso, perché si tratta di alimenti molto calorici.VINO ROSSO – Buon vino fa buon sangue, come dice il proverbio. Mezzo bicchiere di rosso al giorno è un alleato contro le malattie cardiovascolari e regala fino a cinque anni di vita in più. Non a caso la dieta mediterranea include una modica quantità di vino tra gli alimenti consentiti.
SALMONE – Particolarmente ricco di omega 3, gli acidi grassi che contribuiscono a rallentare l’invecchiamento, va consumato con frequenza. Uno studio della Ohio State University ha dimostrato infatti che gli omega 3 aiutano a proteggere i telomeri, cioè l'estremità dei cromosomi, al cui progressivo accorciamento è associato l'invecchiamento cellulare: proteggere i telomeri, dunque, significa restare giovani più a lungo. Via libera dunque al salmone, da consumare affumicato, cotto, o a sashimi secondo i propri gusti.
CEREALI INTEGRALI - Un buon piatto di pasta, meglio se Integrale, condito con un filo d’olio d’oliva o un piatto di verdure, garantisce al fisico il necessario apporto di energia, come insegna la dieta mediterranea.



Proprietà della Chiesa a Roma



La carta illustra le proprietà della Chiesa sul territorio romano. Viene inoltre raffigurata la percentuale di proprietà religiose sul totale della superficie dei singoli fogli di catasto.
(5/04/2013)