mercoledì 1 ottobre 2014

La Quarta Era. Capitolo 6. Alatar e Pallando: gli Stregoni Blu



Dopo la morte di Saruman e la partenza di Gandalf per l'Occidente, la Terra di Mezzo era rimasta quasi del tutto priva della protezione degli Istari, i grandi stregoni che in origine erano spiriti Maiar, secondi solo ai Valar nella gerarchia delle Potenze di Arda.
Certo c'era ancora Radagast il Bruno, nella sua dimora selvaggia di Rhosgobel, a vegliare sulla natura, sugli animali e le piante, ma era necessario che qualcuno lo affiancasse per sovrintendere alla difesa del nuovo reame riunito di Arnor e Gondor, e dei suoi alleati, a Rohan, così come nella Contea o nelle regge sotterranee dei nani.
E così i due Stregoni Blu, Alatar e Pallando, che da più di un'era mancavano dalla Terra di Mezzo, avevano fatto ritorno rispettivamente dai territori di Rhun, a oriente e di Harad, a sud, dove per lunghi anni avevano cercato di contenere e contrastare le influenze di Sauron.
Aragorn, divenuto re Elessar, li aveva accolti con i massimi onori nel Consiglio Reale, dove il loro giudizio era ascoltato con molta attenzione e ponderazione.
Anche il nuovo re Eldarion aveva intenzione di avvalersi del loro aiuto, e li aveva addirittura ammessi nei ranghi del Consiglio Reale, su insistenza delle sorelle maggiori Ancalime e Vanimelde.
E così, anche quel giorno, l'ingresso solenne di Alatar e Pallando fu salutato col massimo rispetto da tutti i presenti.
I due Stregoni Blu, per quando fossero così chiamati per lo stesso colore dominante nel modo di vestire, erano in realtà molto diversi tra loro.



Alatar, che era vissuto a lungo nelle terre dell'est, aveva conservato l'aspetto tipico degli Esterling, nella foggia degli abiti, nel modo di portare i capelli e la barba, e persino nell'accento marcato e nelle espressioni colloquiali. 
Si appoggiava a un bastone sbilenco e pareva fragile, nella sua gibbosità incartapecorita, ma sarebbe stato un grave errore sottovalutarne i poteri.
Pallando, che per secoli aveva dimorato nei ricchi porti degli Haradrim del sud, era enormemente grasso, quasi rotondo, e riccamente vestito.


Aveva un'aria solenne ed il suo bastone assomigliava a quello di Saruman, in splendore e levigatezza. Vestiva in modo sfarzoso, con ricchi paramenti di seta e aveva tutto l'aspetto di un sommo sacerdote.
Era stato considerarlo fin dall'inizio, senza contestazioni, il nuovo capo dell'ordine degli Istari.
Quel giorno gli era stato riservato un posto d'onore al fianco della principessa Ancalime, la quale nutriva per lui una reverenza sconfinata.
Quando si avvicinò al suo seggio, la principessa si alzò e gli baciò l'anello.
Alatar invece aveva ottenuto un seggio di fianco alla principessa Vanimelde, ma la scena fu contraria, in quanto fu lo stregone a baciare la mano alla vanitosa secondogenita del defunto re.
Quello scambio di riverenze non passò inosservato.
Legolas, che notava sempre ogni dettaglio, sussurrò nell'orecchio di Gimli:
<<La velocità con cui Pallando e Alatar si sono schierati apertamente dalla parte delle principesse reali anziane non promette nulla di buono. 
Per fortuna che Silmarien non si è fatta coinvolgere in queste manovre di potere. Delle tre figlie di Aragorn e Arwen è sempre stata la migliore, l'unica ad aver ereditato l'animo nobile e il carattere generoso dei genitori>>

Gimli annuì:
<<Silmarien è sempre stata la tua preferita! Non provare a negarlo!>>
Legolas sorrise:
<<E perché dovrei negarlo? Solo un pazzo potrebbe preferire le sue sorelle! Vanimelde è troppo viziata, e Ancalime è ossessionata dal potere>>
Gimli aggrottò le sopracciglia:
<<La legge parla chiaro: in presenza di un principe maschio, nessuna delle principesse può ereditare il trono>>
L'elfo si accigliò a sua volta e sospirò:
<<Non so se sia una buona legge. Non vedo la ragione per cui ad una donna dovrebbe essere impedito di regnare. Questo vale anche per gli elfi. Quando Gil-Galad, l'ultimo grande re dei Noldor morì in battaglia, l'unica erede vivente della stirpe reale, di puro sangue elfico, era Galadriel. Eppure la corona le fu negata solo perché non era un maschio. Fu un'ingiustizia e tu converrai con me sul fatto che sarebbe stata una grande regina per tutti noi, e non solo per il popolo di Lorien>>
Il nano gli lanciò un'occhiata scandalizzata:
<<Vorresti forse paragonare Galadriel ad Ancalime?>>
La cosa era ridicola al solo pensiero:
<<No di certo, ma Ancalime è pronipote di Galadriel e da bambina non era così fredda e dura. Credo che sia stata l'influenza di Pallando ad agire negativamente su di lei>>
Gimli si trovò costretto ad accettare l'obiezione:
<<Ah! Pallando! Quell'ammasso di lardo e presunzione avrebbe una pessima influenza su chiunque! Eppure con la sua astuzia è riuscito a farsi molti seguaci, compreso Aelfwine di Rohan! A volte mi sembra che l'anima dannata di Saruman abbia trovato in Pallando la sua reincarnazione, facendosi spazio tra gli tutti quegli strati di adipe!>>
Legolas sorrise, ma scosse il capo:
<<Non esageriamo! Saruman era molto più abile nelle sue trame. Pallando è ambizioso, certo, ma non lo nasconde, anzi, lo ostenta davanti a noi. E non dovresti ridere della sua costituzione fisica. Non tutti sono destinati ad essere uomini d'azione, ma non per questo meritano il dileggio di noi guerrieri>>
Gimli bofonchiò qualcosa di incomprensibile.
Nel frattempo tutti i membri del Consiglio e delle delegazioni provenienti dai vari regni avevano preso posto e quando il re Eldarion sollevò la mano destra, subito si fece silenzio.
Legolas notò che tutti i consiglieri e i delegati erano piuttosto nervosi e lo stesso sovrano pareva di malumore.
Se il mio intuito non mi inganna, questa assemblea sarà la più turbolenta e tumultuosa dai tempi del Consiglio di Elrond a Gran Burrone. Tutte le tensioni che Aragorn era riuscito a placare per oltre un secolo stanno per esplodere all'unisono.
Gimli pareva avergli letto nel pensiero:
<<Ne vedremo delle belle, oggi, amico mio!>>
Legolas gli rivolse uno sguardo complice di una volta non poté fare a meno di pensare che, finalmente, dopo tanta noia, tornavano tempi interessanti.




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The Five Sisters of Kintail, Loch Duich.







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