mercoledì 22 ottobre 2014

La Quarta Era. Capitolo 16. Pallando: il Grande Tessitore della Terra di Mezzo


Sulla parete di una stanza segreta, la mappa allargata della Terra di Mezzo si stagliava in tutta la sua imponenza davanti agli occhi del Sommo tra gli Istari, il venerabile Pallando, lo stregone blu.
Egli la conosceva bene, in ogni angolo più remoto, in particolare nel sud, oltre il deserto dell'Harad.
Solo la zona a nord-ovest di quella mappa era conosciuta dagli Uomini di Gondor.
Nella loro presunzione, i Dunedain guidati da re Eldarion credevano di essere i veri padroni della Terra di Mezzo, mentre ne controllavano a malapena un quarto: tutto il resto era dominato dagli Haradrim e dagli Esterling di Rhun.
Gli Stregoni Blu lo sapevano, ma tenevano ben nascosta quella mappa, perché i piani di Pallando erano del tutto segreti ed oltremodo ambiziosi.
Per oltre trecento vite umane ho visitato tutti i luoghi di questo continente centrale, che gli Elfi chiamavano Endor e gli Uomini chiamano Midgard e Zhongguo, ma che in tutte le lingue ha un unico significato: Terra di Mezzo, quella che sta al Centro dell'Universo.
Il continente occidentale, chiamato Aman o Valinor o Asgard era strettamente collegato con le isole e le città dove gli Eldar avevano scelto di dimorare, quando avevano abbandonato la Terra di Mezzo.
Alfheim era il nome complessivo dei territori dove vivevano gli Elfi, ad ovest, tra Tol Eressea e Alqualonde e presso la leggendaria città di Tirion sul monte Tuna,
I Valar e gli Eldar non interferiranno più nelle nostre faccende. La Terra di mezzo può prendere il sopravvento su tutta Arda.

Ovviamente non era la prima volta che qualcuno tentava di raggiungere il dominio del mondo intero.
Ci provò Morgoth, nella Prima Era e fallì. Ci provò Sauron nella Seconda e nella Terza, e fallì anche lui, insieme ai suoi alleati. Tutti costoro, tanto fieri e superbi, hanno tentato e hanno fallito. Hanno fallito e sono morti!
Il loro errore era stato quello di essere troppo sicuri di sé, e troppo sinceri.
Erano apertamente malvagi, ostentavano la loro crudeltà.
Che sciocchi! Avevano sottovalutato le potenzialità dei loro nemici. 
Non avevano capito la grande intuizione di Gandalf e Galadriel: "anche la persona più piccola può cambiare il corso della storia". 
Pallando provava sincera ammirazione per Gandalf e Galadriel, perché erano stati gli unici a rendersi conto che, per il successo della loro causa, anche le più grandi imprese richiedevano tanti piccoli gesti di gentilezza e amore in grado di tenere a bada l'Oscurità.


Ah, Galadriel! La luminosa figlia di Finarfin, la più carismatica e la più saggia! 
Il vecchio Gandalf l'ha sempre amata, in segreto, e penso che lei trovasse molto più piacevole la sua compagnia rispetto a quella del noioso Celeborn.
Vi era stato poi un terzo grande guardiano della Terra di Mezzo, per il quale Pallando aveva provato un'ammirazione ancora maggiore.
Elrond Mezzelfo, il figlio di Earendil ed Elwing. Egli era il più intelligente, il più valoroso, il più colto e il più raffinato tra i discendenti dei re dei Noldor, per parte di padre, e dei Sindar, per parte di madre.


Ma ormai i tre guardiani se n'erano andati e il potere dei loro anelli era svanito.
Resta solo l'Anello di Barahir, ed io sono l'unico a conoscerne il potere!
Tramite quell'anello era riuscito a controllare colui che lo portava al dito: il re di Gondor.
All'inizio non era stato facile farsi accettare da Aragorn come consigliere.
Ma io so simulare e dissimulare, perché il vero mentitore non dice bugie, ma solo mezze verità.
Quella era la sua massima preferita. 
Se la ripeteva in continuazione: "Non bugie, ma mezze verità".
E' stato così che sono riuscito, alla fine, a guadagnarmi la fiducia di Aragorn Elessar, re di Arnor e Gondor, e ad influenzarlo tramite il potere dell'Anello di Barahir.


Pareva un'impresa impossibile, perché Aragorn non era certo raggirabile come lo era stato Theoden da parte di Saruman e del suo miserabile alleato Grima.
Saruman credeva di essere astuto, ma pur con tutte le sue sottigliezze non aveva discernimento. 
Rohan all'epoca era solo una cenciosa marca di mandriani, a lungo orbata di signoria e comando, 
eppure infine l'aveva umiliato e distrutto.
Non capiva che il potere va preso di soppiatto, insinuandosi lentamente tra le fessure, rasente i muri, presso il governo delle inique corti.
Sarebbe stato facile manovrare Denethor e i suoi figli. Meno facile era stato con gli eredi di Barahir.
Ma niente è indistruttibile! 
Persino Aragorn, con tutta la sua grandezza, era pur sempre un uomo!
Alla fine l'Anello di Barahir ha piegato il suo volere al mio, ed egli acconsentì ad attaccare gli Haradrim nella battaglia di Narài.
Era accaduto undici anni prima, quando l'Harad non era ancora una minaccia. 
Ma nel momento in cui Shadan, re dell'Harad, si inginocchiò di fronte ad Aragorn Elessar e depose la corona ai suoi piedi, tutti gli Haradrim giurarono vendetta nei confronti di Gondor.



Pallando non provava alcun piacere nel ricordare quel massacro. Non era sadico e non si riteneva malvagio.
Nessuno aveva capito la reale natura del suo Grande Disegno.
Non cerco il potere fine a se stesso. Il potere è solo un mezzo per arrivare ad un Nobile Scopo.
Si considerava un grande tessitore e sapeva muovere i fili con grande attenzione.
Sfruttare le insicurezze di Eldarion e le frustazioni di Ancalime per allontanare Arwen e Silmarien, e con loro Legolas e Gimli, è stata una spiacevole necessità.
Eldarion, come spesso accadeva ai figli dei grandi uomini, era talmente indeciso che avrebbe dubitato persino della propria esistenza. L'Anello di Barahir consentiva a Pallando di fargli prendere decisioni che da solo il re non avrebbe mai preso in considerazione.
Ancalime invece era un osso più duro, ma il suo limite stava nel fatto che per lei il potere era un surrogato dell'amore, e questo, per Pallando, era una ridicola sciocchezza.



Ho dedicato la mia vita alla conoscenza degli Arcani Supremi, ed ora sto per giungere alla risposta definitiva.
Il potere sulla Terra di Mezzo era solo uno strumento per ottenere quella risposta.
Sauron e Morgoth credevano che per dominare gli Uomini fosse necessario scagliare contro di loro una massa di luridi orchi e altre ottuse creature inferiori! 
Non hanno capito che il vero nemico dell'Uomo è l'Uomo stesso.
L'Inferno è questa terra! L'Inferno sono gli altri!
I Dunedain e gli Haradrim si sarebbero annientati a vicenda.
Nessuno a Gondor sospettava la verità.
Sono io il vero re degli Haradrim. Sono io che guido la loro infiltrazione nelle terre di Gondor. Sono io che ho istigato Aelfwine di Rohan contro il suo amato Eldarion!
E sono io che ho suscitato la fine dell'alleanza tra gli Uomini, i Mezzuomini e i Nani.
Tutto procedeva esattamente come aveva previsto, ma non ne era fiero.
La grande conflagrazione stava per cominciare e questa volta non c'era più nessun Gandalf a guidare la resistenza di Gondor. Questa volta c'era Pallando e aveva un obiettivo molto diverso.
Io farò tremare i Troni dei Valar! 
Ma non era nemmeno quello lo scopo finale.
No, il Nobile Scopo era un altro: arrivare a guardare faccia a faccia lo stesso Creatore, Eru Iluvatar!
Questo era l'obiettivo finale.
Oh, sì, Iluvatar! Tu che hai creato questo mondo così pieno di dolore, miseria, sporcizia e malattia, dovrai renderne conto a me! Faccia a faccia! 
Era sempre stata la sua ossessione.
Solo io e te, Iluvatar! Faccia a faccia! 
E allora mi dovrai una spiegazione...
Pienamente conscio della suprema importanza dell'arcana missione che stava per portare a compimento, Pallando osò pronunciare le parole di evocazione dell'oscura Fiamma di Udun, raccogliendo così il testimone che era stato di Sauron e Morgoth:

<<Nell'oscurità di un futuro passato
il Mago desidera vedere.
Non esiste che un'opportunità 
tra questo mondo e l'altro.
Fuoco: cammina con me!>>



FC Bayern Monaco style. Uniforme Hugo Boss: abito scuro a tre pezzi e cravatta con nodo Windsor



Spero che i tifosi della Roma mi perdoneranno se proprio oggi dedico un post al Bayern Monaco, ma non è per motivi calcistici, bensì per questioni di moda. La divisa ufficiale infatti è elegantissima.

Abito scuro a tre pezzi, camicia azzurra con colletto alla francese, cravatta scura con nodo Windsor.

L'occasione per tanta eleganza è stata l'udienza in Vaticano.

Papa Francesco ha ricevuto oggi la squadra bavarese


Ecco la preparazione.







E altre foto sul campo



 Smart guys soccer in 3 piece suit and tie with Windsor knot













Il gatto quotidiano























Il micino non gradisce la birra...