domenica 1 febbraio 2015

Due parole su Sergiuzzo Mattarellum, il nuovo Presidente che piace ai cattocomunisti




Se non fosse stato figlio di Bernando Mattarella e fratello di Piersanti Mattarella, il timido, pacato e riservatissimo Sergiuzzo, come lo chiamano a Palermo, non sarebbe arrivato in cima al Colle.
 Lo avrei visto bene come austero burocrate in un sonnacchioso ufficio palermitano.
Certo, in confronto agli altri nomi dei quirinabili che sono circolati in questi mesi, Mattarella si distingueva quantomeno per sobrietà e "fisico del ruolo": anziano, sguardo severo, aspetto irreprensibile.
E' tuttavia singolare che a riesumare politicamente questo antico dinasta democristiano, sia stato proprio il cosiddetto rottamatore.
Adesso i giornalisti fanno a gara a tessere le lodi sia del giovane premier che del neopresidente, quasi una beatificazione in vita.
Democristiano dunque, ma dell'ala sinistra, quella di Moro e di De Mita, che ha sempre strizzato l'occhio al PCI.
 "Falce e mattarello", questo d'ora in avanti sarà il simbolo del Quirinale.
Sergiuzzo è in perfetta sintonia ideologica col pauperismo di Bergoglio, ma mentre Mattarella ne rappresenta il lato cupo e minaccioso, da inquisitore, il Papa ne rappresenta il lato buonista e chiacchierone, ma sono due facce della stessa medaglia: direi che mai come adesso Roma e il Vaticano sono tornate ad essere una cosa sola.
Berlusconi sta distruggendo il centro-destra (in effetti anche io preferisco il trattino, non mi piacciono i minestroni dove c'è dentro di tutto, preferirei che l'alternativa a Renzi fosse rappresentata da una alleanza tra un centro liberalconservatore e una destra nazionalpopolare) e non credo che sarà facile ricostruirlo, perché il regime catto-comunista ha dalla sua, oltre al Quirinale e al Vaticano, anche la Corte Costituzionale, gran parte della Magistratura e dei Mass-media, quasi tutta l'Intellighenzia, e anche l'appoggio esterno, fondamentale, della Finanza internazionale e della Troika, il che parrebbe un controsenso se non fosse vero il fatto che la sinistra ama così tanto i poveri che è felice quando può aumentarne il numero, impoverendo il ceto medio a vantaggio di istituzioni straniere e altre categorie amiche.
Speriamo che il Presidente Mattarella non sia di parte. Ma del resto ogni atto, ogni decisione, presuppone un'etica di riferimento, la quale a sua volta è spesso legata ad una ideologia o ad una religione. E allora le cose diventano molto complicate.

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