domenica 25 ottobre 2015

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 16. La nascita di Igraine

Tarot Illuminati - 2013:

Mentre dormiva nella sala parto, già allestita per ogni evenienza, Jessica sognava qualcosa che doveva essere molto simile ad una premonizione: una dama dal portamento regale, sontuosamente vestita, secondo una moda del passato, forse del Quattrocento o del Cinquecento, con i capelli castani ramati, occhi azzurri e uno scettro d'oro tra le mani.
Era certamente una regina.
Ma non è una regina del passato. E' la sovrana di un regno che deve ancora essere fondato.
Nel sogno, Jessica sapeva che si trattava di sua figlia e ne fu orgogliosa.
Sarebbe stata più forte di entrambi i suoi genitori.
Le disse:
"Spero che potrai diventare tutto ciò che io non sono stata capace di essere"

Il sogno si interruppe poco dopo, quando alcuni rumori la destarono.
Sentì come dei corpi che cadevano.
Cosa sta succedendo?
Improvvisamente la porta si aprì e tutti coloro che erano nella stanza a vegliare la futura puerpera, sprofondarono in un sonno profondo, tanto da sembrare quasi morti, se non fosse per il lieve respiro che sollevava i loro petti.
Poi la luce si accese e Jessica vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere, ma che, tuttavia, aveva ampiamente previsto.
Il Principe Vlad Dracu, insieme alla Principessa Valeria e a lady Joelle Burke-Roche, erano in piedi davanti a lei.



<<Vlad e Valeria! Quale onore! Quanto mi sono mancate le visite che mi facevate quando ero bambina. Eravate sempre così solerti nell'interrogarmi su tutto e nel farmi sapere che "Questo Virginia l'avrebbe saputo!">>
Mentre Vlad si stava assicurando che tutti i presenti fossero in uno stato di coma temporaneo, indotto dalle sue capacità di vampiro psichico, Valeria si prese la briga di rispondere:

<<Ed era una fortuna che tu non fossi intelligente come Virginia, altrimenti avremmo dovuto eliminarti come abbiamo fatto con lei>>
Jessica guardò la siringa che Vlad aveva in mano:
<<Siete ancora in tempo>>
A quel punto intervenne Joelle:
<<Se avessero voluto eliminarti, l'avrebbero già fatto. Adesso ti inietteremo l'Acqua della Vita e così tua figlia nascerà prima del tempo, mentre Waldemar è assente. 
Poi Vlad e Valeria ti condurranno in un posto sicuro.
Tua figlia non correrà alcun pericolo, anzi, avrà poteri superiori a quelli di qualsiasi neonato. Un giorno ci ringrazierai, per averti sollevato da un compito materno di cui non saresti stata all'altezza>>

Jessica fissò Joelle con odio:
<<Eccola, finalmente, l'ereditiera dei Burke-Roche, la privilegiata tra tutti i cloni di Virginia! Sei stata tu a far entrare i Dracu! Complimenti, che atto nobile...
Povera sciocca! 
Credi forse di sfuggire al destino di tutte noi? Valeria Dracu si occuperà di te allo stesso modo in cui si occupò di Virginia. Non permetterà a nessuna donna di prendere il suo posto al fianco di Vlad!>>



<<Faresti meglio a conservare le forze, Jessica. L'Acqua della Vita che stiamo per iniettarti darà immediatamente inizio alle doglie. Non sarà molto piacevole...>>

<<Non temere, Joelle. Ho sopportato sofferenze ben peggiori in vita mia. 
Tu non sai, non hai ancora capito, non hai la minima idea di cosa ti attende
E' facile essere speranzosi quando ancora non si è conosciuto quel male così forte che ti fa desiderare di morire, pur di non patire più le torture inflitte dalla malattia.
Ma verrà il giorno in cui saprai come sa di sale il pane altrui, e quanto è duro calle lo scendere e il salir per l'altrui scale>> 

<<Velenosa fino all'ultimo>> commentò Joelle, che aveva riconosciuto il riferimento, poiché anch'ella condivideva le memorie di Virginia, che aveva studiato filologia romanza nella stessa università dove aveva conosciuto Roman Waldemar, tanti anni prima.

Jessica la ignorò e si rivolse invece a Vlad:
<<Fa' quello che devi fare e fallo in fretta. Se succederà qualcosa di male a mia figlia, ne risponderete tutti davanti al Consiglio dell'Ordine e davanti al Signore Belenos in persona!>>

Vlad iniettò l'Acqua della Vita nella flebo collegata al braccio di Jessica:
<<Tra pochi secondi sentirai molto freddo>>

Jessica annuì e mormorò tra sé:
<<Dicono che Socrate, dopo aver bevuto la cicuta, abbia sentito il freddo della morte salirgli dai piedi. Io non ho bevuto la cicuta, eppure il freddo mi arriva fino al cuore>>

A quel punto perse conoscenza.
Mentre il suo corpo, inconsapevole, si inarcava nello spasimo delle doglie, la sua mente vagò in luoghi celesti e luminosi.

vide avvicinarsi un'immagine che sulle prime le parve un angelo, ma poi, mentre si avvicinava, assumeva contorni a lei noti, tanto che per un istante credette di vedere se stessa riflessa in uno specchio.
Poi si rese conto di chi aveva davanti.
<<Virginia!>>





<<Jessica! Quanto tempo...>>

<<Molti anni, troppi... eppure lui ti ama ancora, Virginia... in me ha visto soltanto un pallido ricordo di ciò che tu eri>>

<<Lui non ama me, bensì l'idea astratta che si è fatto di me. In fondo è facile amare un fantasma: non può più deluderti. E questo ci mostra quanto è sconfinato ciò che siamo disposti a credere quando riteniamo di essere innamorati. 
Perdonami, Jessica! Mi dispiace di averti coinvolto in questa vicenda. Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto soffrire per causa mia. 
Mi dispiace che tocchi a te sopportare questo peso. Mi dispiace tanto. Possibile che queste vicissitudini non abbiano una fine? Ma forse no. C'è sempre qualcun altro a portare avanti la storia. 
Ma non credere che io ti abbia abbandonata. 
La mia anima non avrà pace fintanto che il Grande Disegno non sarà compiuto. 
E anche se non mi hai visto, io sono sempre stata al tuo fianco. 
Io lo so cos'hai detto alle tenebre, nelle amare veglie notturne, quando tutta la tua vita sembrava contrarsi e le pareti di questa dimora ti si stringevano addosso come una gabbia in cui irretire qualcosa di selvaggio. In quei momenti ero con te e ti ho dato la forza per andare avanti. E adesso sono qui, in questa tarda ora, per portarti un messaggio di salvezza>>

<<Ma se ti vedo, significa che anche io sono morta?>>

<<No, Jessica, al contrario. Tu vivrai molto a lungo. Hai molta più resilienza di quanto credano gli altri. Inoltre, il Signore Belenos in persona ha parlato in tuo favore presso il Cerchio del Destino, dove erano riuniti tutti gli Immortali. Hanno concordato che tu sia presa in custodia dal Signore Atar, in attesa di tempi migliori.



Io sarò garante di questo accordo, in qualità di tuo Spirito Custode.
Vlad Dracu non potrà farti del male: ha ricevuto l'ordine di condurti in un luogo segreto e sicuro, dove troverai persone che si prenderanno cura di te, fino al giorno in cui potrai tornare in scena>>

<<E mia figlia? Sei sicura che l'Acqua della Vita non le stia provocando dei danni? Che ne sarà di lei, dopo che mi avranno portato via?>>

<< Tua figlia avrà poteri straordinari e li userà a fin di bene. 
Tutto questo era stato previsto da molto tempo. Qualunque alternativa avrebbe causato la morte sia tua che della bambina. Questa soluzione, per quanto dolorosa, è comunque la migliore possibile. 
Ora svegliati, tienila in braccio almeno una volta, e comunica a tutti il suo nome. 
Io tornerò a trovarti nei tuoi sogni>>

Jessica risvegliò con un gemito, mentre Valeria Dracu e Joelle si prendevano cura di lei.
Vlad teneva in braccio la neonata:
<<Ecco la Prima Principessa del Sangue Reale. Quale nome hai scelto di darle, Jessica?>>

<<Io e Waldemar abbiano scelto il nome da tempo e lo abbiamo comunicato a lady Helena.
Si chiamerà Igraine, come la madre di re Artù, poiché mia figlia diventerà regina e madre di re, e fonderà una dinastia destinata a durare per oltre mille anni>>

<<Così è stato pattuito dagli Immortali: la dinastia durerà, ma se vorrà regnare, dovrà sapersi meritare la corona>> detto questo, Vlad le porse la neonata <<Puoi tenerla in braccio e prendere commiato da lei. Poi mia sorella la preparerà per l'incubatrice, mentre io ti porterò lontano. Tra poco tutti si risveglieranno, e la famiglia Waldemar si occuperà di Igraine, secondo quanto è stato deciso nel Cerchio del Destino>>