sabato 29 ottobre 2016

Differenza tra Etica e Morale

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L'etica (termine derivante dal greco antico ἔθος (o ἦθος)[1]èthos, "carattere", "comportamento", "costume", "consuetudine") è una branca della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ovvero distinguerli in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale (ad esempio una data morale).
“L'etica è quella branca della filosofia che studia la condotta degli esseri umani e i criteri in base ai quali si valutano i comportamenti e le scelte.” Aristotele.
Nel linguaggio filosofico, ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell'uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criteri per giudicare sulla moralità delle azioni umane.
L'etica è quindi sia un insieme di norme e di valori che regolano il comportamento dell'uomo in relazione agli altri sia un criterio che permette all'uomo di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al bene e al male.
Spesso etica e morale sono usati come sinonimi e in molti casi è un uso lecito, ma è bene precisare che una differenza esiste: la morale corrisponde all'insieme di norme e valori di un individuo o di un gruppo, mentre l'etica, oltre a condividere questo insieme, contiene anche la riflessione speculativa su norme e valori. Se la morale considera le norme e i valori come dati di fatto, condivisi da tutti, l'etica cerca di dare una spiegazione razionale e logica di essi.
L'etica può essere guardata come una "istituzione normativa” e “sociale” insieme:
  • “istituzione" perché è un ente slegato dal singolo individuo (infatti esiste prima e dopo di esso) e perché coordina un gruppo svolgendo una funzione sociale;
  • “normativa” perché spinge gli individui ad agire e a provare sentimenti positivi o negativi in base alle sue norme;
  • “sociale” perché pone dei limiti al desiderio del singolo individuo per perseguire un obiettivo maggiore: il coordinamento sociale necessario per permettere ai più di mantenere uno stato di benessere e la possibilità di autorealizzarsi.
Affinché si comprenda al meglio la natura ambivalente, intima e collettiva, dell'etica possiamo confrontarla con un'altra istituzione normativa, il diritto.
Entrambe le istituzioni regolano i rapporti tra individui affinché siano garantiti la sicurezza personale e l'ordine pubblico, ma si affidano a mezzi diversi. Mentre il diritto si basa sulla legge territoriale, valida solo sul territorio statale, che va promulgata affinché si conosca, che se non rispettata sarà seguita da una pena, l'etica si basa sulla legge morale, valida universalmente, già nota a tutti in modo non formale.

Il termine morale (sostantivo derivante dal latino moràlia) identifica una serie di modelli comportamentali, tipici di determinati contesti sociali, realizzati mediante il perseguimento di determinate condotte ispirate da norme dicomportamento.
Con moralità si indica invece l'insieme di convenzioni e valori di un determinato gruppo sociale o di una società, o semplicemente di un individuo. Questo concetto è ben distinto da moralismo con il quale si intende la corruzione della moralità e rimandando ad etica per la filosofia morale, cioè per la disciplina filosofica.
Il termine morale (sostantivo derivante dal latino moràlia) identifica una serie di modelli comportamentali, tipici di determinati contesti sociali, realizzati mediante il perseguimento di determinate condotte ispirate da norme dicomportamento.
Con moralità si indica invece l'insieme di convenzioni e valori di un determinato gruppo sociale o di una società, o semplicemente di un individuo. Questo concetto è ben distinto da moralismo con il quale si intende la corruzione della moralità e rimandando ad etica per la filosofia morale, cioè per la disciplina filosofica.
Una delle distinzioni più importanti tra morale ed etica è presente nella Fenomenologia dello Spirito di Hegel, dove, nell'ambito delle manifestazioni dello spirito oggettivo, la morale (o moralità) fa riferimento ai valori personali dell'individuo, mentre l'etica (o eticità) si riferisce ai valori condivisi da una comunità sociale.

Lo spettro cromatico a spirale della mente noetica e i tratti etici che contraddistinguono i sensitivi empatici

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Gli stadi della coscienza e della motivazione, secondo la teoria noetica, sono i seguenti:
1) Ordinario 
2) Subcosciente
3) Mente psicodinamica (influenze familiari e sociali)
4) Mente ontogenetica (periodo intrauterino e perinatale in cui il feto, nel suo sviluppo, ripercorre la storia genetica degli esseri viventi)
5) Mente transindividuale (influenze micro e macro-sistemiche dell'ambiente naturale e sociale in cui si cresce e si vive)
6) Mente filogenetica (memoria dello sviluppo della specie, è presente nell'istinto e nel cervello "rettiliano", cioè la parte del cervello più antica nell'evoluzione, che è presente in tutte le specie precedenti, fino ai rettili)
7) Mente transterrena (contatto con altre dimensioni di energia e coscienza: riguarda le percezioni extrasensoriali, come precognizione, retrocognizione, chiaroveggenza e telepatia)
8) Mente cosmica (coscienza dell'Assoluto e dell'atemporale, è lo stadio dell'illuminazione dell'estasi al vertice del processo dell'ascesi mistica)
9) Non duale (è la fusione stessa con l'Assoluto)

La filosofia occidentale spesso assimila erroneamente il non-dualismo al monismo. Nella tradizione filosofica e religiosa asiatiche, invece, i due concetti sono diversi e separati.
Il non-dualismo ritiene che i diversi fenomeni siano tra di loro inseparabili ma che tra essi non esista una linea netta di demarcazione.
Il monismo, d'altro canto, afferma che i fenomeni fanno parte unica con la sostanza e quindi siano da essa inscindibili.
Che il non-dualismo non sia semplicemente un altro modo di definire il monismo, ma che si tratti di un concetto filosofico a se stante, risulta evidente dalla semplice analisi degli assunti di base di due tradizioni religiose diverse:

  • L'Advaita Vedanta, che aderisce al punto di vista monista, ritiene che tutti i fenomeni siano diverse espressioni di Brahma.
  • Il Buddhismo invece ha una posizione non-dualistica, lucidamente espressa, nella visione non-duale tra 'sé' ed 'essere' proposta nel Sutra del Diamante.

Viene chiamata percezione extrasensoriale o ESP (acronimo dell'espressione inglese Extra-sensory perception) ogni ipotetica percezione che non possa essere attribuita ai cinque sensi. La percezione extrasensoriale è anche classificata come "settimo senso" e viene spesso confusa con il sesto senso (l'intuito). L'uso di questo termine sottintende una ipotetica esistenza di canali di informazione estranei e sconosciuti alla scienza e, infatti, gran parte degli studi al riguardo si muovono al di fuori del metodo scientifico, riguardando la parapsicologia.

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Descrizione

Le percezioni extrasensoriali vengono chiamate in modi diversi a seconda della loro natura:
Il campo di studio delle percezioni extrasensoriali (e di altre presunte manifestazioni paranormali come la psicocinesi) è chiamato parapsicologia. La persona che si ritiene possieda tali facoltà è detta esper o sensitivo (anche paragnosta, soprattutto se collegato alla retrocognizionemedium se invece afferma di comunicare con entità spirituali, quali ad esempio i defunti). Il termine anglosassone esper, in particolare, pare essere stato coniato dallo scrittore di fantascienza Alfred Bester nel suo racconto Oddy and Id del 1950

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Empath Traits: 22 Signs You Are A Highly Sensitive Person

By Barrie Davenport Get Your Free Self-Improvement Guides HERE

1. People point it out

You’ve been told all your life you are too sensitive, overly emotional, or wear your heart on your sleeve. People tell you that you pick up on cues or feelings they don’t even notice.

2. You feel other’s feelings

You’ve noticed how sensitive you are to the emotions of others. Even before they tell you how they are feeling, you already know. You can enter a room and have a sense of the general mood of the environment.

3. Negativity overwhelms you

Where others can tolerate raised voices, conflict, or anger, it sends you over the edge. You almost feel physically sick or in pain as a result of the negative energy around you. You crave peace and calm.

4. Being in crowded places overwhelms you

You don’t like being in malls, sporting events, airports or other public places with crowds of people. You feel suffocated and overly-excited. You can’t wait to leave.

5. Strong intuition

You seem to know things without being told. You sense what needs to be done or what’s about to happen. Your gut feelings nearly always prove to be correct.

6. Pain intolerance

More than others you know, you have a lower threshold for pain tolerance. You can’t stand getting shots, feeling nauseated, or dealing with a minor injury. You may even have had a doctor tell you to stop complaining so much.

7. You must have alone time

You need time every day with no sensory input. You want to withdraw to your room or another quiet place to recharge.

8. You avoid negative media images

You find it extremely disturbing to watch or read about tragic news events or see unpleasant images. It bothers you so much, you avoid looking at these images at all costs.

9. You can easily tell when someone is lying

All you need to do is look at their faces or listen to their tone of voice, and you know instantly whether or not they are telling the truth.

10. You are more sensitive to stimulants/medications

Caffeine in particular makes you more anxious and agitated than the average person. You can never drink caffeine in the evening if you want to sleep. You often have reactions or side effects to medications.

11. You often show up with the symptoms of those around you

If someone close to you is sick or depressed, you will develop the same ailments.

12. You frequently have lower back and digestive problems

These are the result of dealing with negative and stressful situations and people. Your feelings show up as these physical symptoms.

13. You are the dumping ground for the problems of others

People around you seem to gravitate toward you and unload all of their pain and problems on you. Because you are an empath, you feel compelled to help, even to your own detriment.

14. You often feel fatigued

Because others take so much from you, you often feel drained of energy and extremely tired. You might even have chronic fatigue syndrome.

15. You have a very vibrant inner life

You are highly creative, imaginative, and loving. You may be involved in the arts or other creative pursuits. You feel close to animals and especially enjoy your relationship with your pets.

16. You are sensitive to sounds and sensory feelings

Loud noises or sudden dramatic movements startle you. You also feel overwhelmed by bright lights, rough fabrics, and strong smells. You also notice very delicate smells, touch, and sounds.

17. You don’t like too many things at once

When you have to multi-task or have too much coming at you at once, you feel rattled and overwhelmed.

18. You manage your environment

You create your living and working environment to accommodate your sensitivities. You arrange your schedule and commitments to avoid unpleasant, chaotic, or overly stimulating situations.

19. You don’t like narcissists

You are particularly bothered by people who put themselves first all the time and aren’t sensitive to the feelings of others.  You may even believe there’s something wrong with you or that you have some kind of emotional disorder.

20. You can almost feel the days of the week

Each day of the week has a specific “feel” to it. You notice when a Wednesday feels like a Saturday. You feel particularly heavy at the start of the work week. Even months and seasons have a particular feel.

21. You are a great listener

People tell you this all the time. You listen consciously and know the right questions and comments to draw people out and make them feel heard.

22. You get bored easily

As an empath, you need to focus on work and activities that stimulate your creativity and passion. If you get bored, you resort to daydreaming, doodling, etc. However, you are still very conscientious and try hard to avoid making mistakes.

If you are an empath, know that you have an ability to use your sensitivity for your own good and the good of others. To protect yourself, mindfully manage your environment and screen out people who drain you or take advantage of your sensitive nature. Acknowledge that you have the benefit of feeling positive experiences more profoundly, and accept that your reactions to pain, anger, stimulation are normal — but not universally understood.

You are certainly not alone as an empath. A fifth of the population understands you completely and appreciates your special characteristics. People who aren’t highly sensitive can appreciate your unique qualities if you share this information with them. If you are reading this, and you aren’t an empath, perhaps you recognize these traits in someone you know and love. It is through understanding and awareness that empaths and non-empaths can live and work together in mutually supportive and thoughtful ways.

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Nome degli angeli custodi secondo la data di nascita

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L'angelo custode è un angelo che, secondo la tradizione cristiana, accompagna ogni persona nella vita, aiutandolo nelle difficoltà e guidandolo verso Dio. L'angelo è invocato con la tradizionale preghiera dell'Angelo di Dio.
L'angelo custode è una figura ricorrente nella vita di molti Santi; in diversi Paesi vi è una forte e particolare devozione.
Angelo custode, di Pietro da Cortona, 1656
Degli angeli custodi Papa Pio X disse: «Si dicono custodi gli angeli che Dio ha destinato per custodirci e guidarci nella strada della salute» e l'angelo custode «ci assiste con buone ispirazioni, e, col ricordarci i nostri doveri, ci guida nel cammino del bene; offre a Dio le nostre preghiere e ci ottiene le sue grazie» [1]

Storia del concetto di angelo custode[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa cristiana primitiva ereditò il concetto di "angelo" dal mondo ebraico, in cui l'esistenza di un anello intermedio fra Dio e l'uomo era garante della trascendenza divina e la presenza di una "corte" di angeli attorno a Dio era una necessaria conseguenza della sua maestà regale. Nello stesso ambiente precristiano era anche comune assegnare agli angeli il controllo dei fenomeni naturali (ad esempio nel Libro di Enoch il gelo, la neve e altri fenomeni) e in particolare identificare gli angeli con le stelle fisse e gli arcangeli con i sette astri mobili (cinque pianeti più il sole e la luna).
Il culto degli angeli aveva spesso eccessi, contro i quali la Chiesa lottò sin dall'inizio (cfr. san Paolo). L'opera di riflessione dei Padri della Chiesa trovò un primo tentativo di sistematizzazione dell'angelologianel De coelesti hierarchia dello Pseudo-Dionigi l'Areopagita.
Fra i compiti degli angeli ben documentati nell'Antico Testamento vi era quello di guidare e proteggere l'uomo (ad esempio nel Libro di Tobia). Altro ruolo degli angeli descritto dall'Antico Testamento è quello di essere messaggeri di Dio per l'uomo. L'idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare gli esseri umani o a comunicare loro la volontà divina, era già presente anche nella filosofia greca antica e nello stesso Platone nel suoFedone.
L'idea, però, che ogni singolo uomo fosse affidato a uno specifico angelo, benché esplicitamente accennata, era molto meno diffusa. Essa si impose solo gradualmente nel Cristianesimo primitivo e una delle prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da San Basilio Magno:
« Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita »
(Adversus Eunomium, 3, 1: pg 29, 656b)

La dottrina cattolica e ortodossa

La santaGemma Galganiaffermava di essere in contatto con il suo angelo custode
La credenza nell'affidamento di ogni uomo al suo angelo custode è in accordo con due principi generali:
  • Dio ama ogni uomo in modo individualizzato, in quanto persona irripetibile e inconfondibile;
  • la santità degli angeli e dei Santi comporta la loro partecipazione a questo amore divino.
La convinzione dell'affidamento non esclusivo di ogni uomo a un angelo è in accordo con questi principi anche se non deriva strettamente da essi. I suoi fondamenti, infatti, sono nell'interpretazione di alcuni passi scritturali,[2]. La dottrina dell'Angelo Custode estende a ogni comunità e a ogni singola persona la promessa biblica: "io mando un angelo davanti a te per custodirti..." (Es 23,20), che si è realizzata per il popolo eletto.
La fede negli angeli custodi è ribadita nel Catechismo della Chiesa Cattolica all'art. 380.
Nel pensiero cattolico, quindi, ogni uomo è aiutato a vivere il pieno compimento del piano divino, nel proprio giusto cammino esistenziale, oltre che dalla grazia, dall'intelletto e dalla libera volontà nell'agire, anche dal proprio angelo custode. Rivolgersi con fiducia a questa presenza celeste comporta il riceverne consigli mediante intuizioni e ispirazioni per le nostre scelte di vita anche quotidiane.
Tra i Santi che hanno avuto una spiccata e notoria relazione con il proprio angelo custode ricordiamo san Pietrosan Tommaso d'Aquinosan Francesco di Salessan Francesco d'Assisisanta Gemma Galganisanta Francesca Romana e san Pio da Pietrelcina.
Festa estiva dell'Angelo Custode aFondachelli-FantinaSicilia
Anche i Pontefici hanno richiamato i credenti a porre attenzione alla presenza dell'angelo custode. Il Papa Francesco ha spiegato: “nessuno cammina da solo e nessuno di noi può pensare che è solo perché c'è sempre questo compagno. Questa non è una dottrina sugli angeli un po' fantasiosa no, è realtà." “Io, oggi, farei la domanda: com'è il rapporto con il mio angelo custode? Lo ascolto? Gli dico buongiorno, al mattino? Gli dico: ‘Custodiscimi durante il sonno?'. Parlo con lui? Gli chiedo consiglio? È al mio fianco. Questa domanda possiamo risponderla oggi, ognuno di noi: com'è il rapporto con quest'angelo che il Signore ha mandato per custodirmi e accompagnarmi nel cammino, e che vede sempre la faccia del Padre che è nei cieli”.[3]

Festa dei Santi Angeli Custodi

Fino al V secolo nessun giorno particolare era dedicato agli angeli custodi, il cui ufficio cadeva il 29 settembre, in concomitanza con la festa di san Michele arcangelo. L'uso di una festa particolare nacque a Valencia nel 1411, quando si istituì una festa per l'angelo protettore della città. Anche in Francia ci fu un'iniziativa analoga. Durante il secolo successivo l'idea si diffuse dalla Spagna nel Portogallo e poi in Austria e nelle regioni italiane più influenzate dagli Asburgo.
Già nel Cinquecento nacquero le prime "Compagnie dell'Angelo Custode", che si diffusero ampiamente agli inizi del Seicento sotto l'influenza della pubblicazione di diversi trattati teologici (cfr. bibliografia sottostante) e l'impulso di diversi ordini religiosi fra cui, ad esempio, i Padri Somaschi. La spinta decisiva venne da papa Paolo V, che in una bolla del 1614 assegnò specifiche indulgenze ai membri delle compagnie dell'angelo custode aggregate all'Arciconfraternita di Roma e che compissero particolari atti meritori.
In parallelo alla diffusione della pietà popolare ebbe luogo il riconoscimento liturgico della festa. Nel "Messale romano" di papa Pio V (1570) furono indicate quattro feste consacrate espressamente agli angeli, quelle dedicate agli angeli custodi (il 2 ottobre), all'arcangelo Gabriele, all'arcangelo Michele e all'arcangelo Raffaele. Soppressa da Pio V, la festa in onore degli angeli custodi fu ristabilita nel 1608 da Paolo V ed estesa alla Chiesa universale. Nel 1670 Clemente X la rese obbligatoria per tutta la Chiesa latina, sempre alla data del 2 ottobre.

Gli angeli custodi nella kabbalah

La scuola di kabbalah di Girona elaborò dettagliate teorie sulle energie benefiche che gli angeli hanno la missione di trasmetterci. Secondo queste teorie vi sarebbero 72 angeli custodi i quali sovraintendono ognuno sia ad alcuni giorni nel corso dell'anno sia a 20 minuti nel corso del giorno (20 minuti x 72 = 24 ore). Ogni uomo è affidato principalmente agli angeli che sopraintendevano al giorno e al minuto della sua nascita e le sue caratteristiche verrebbero influenzate da quelle dei suoi angeli (in modo analogo alla influenza degli astri alla nascita secondo l'astrologia).[4]

Angelologia islamica

In base alla tradizione, due sono gli angeli che registrano immediatamente le azioni degli uomini: uno giace dietro alla spalla destra -che annota solo il bene-, e uno dietro la spalla sinistra, che annota sia il bene che il male. Gli angeli hanno anche la funzione di proteggere l'uomo da tutto quanto di negativo gli possa accadere, salvo quanto Allah avrà decretato per quell'anima.
L'angelo della Morte, o Izra'il, scortato dall'angelo della misericordia e da quello del castigo, si presenta all'uomo al momento della sua morte terrena.[5]
L'angelologia è parte integrante della dottrina islamica (Aqida), confermata in una grande quantità di ʾaḥādīth.

Note

  1. ^ http://www.famigliacristiana.it/articolo/dossier-angeli.aspx
  2. ^ Per consentire l'accesso corretto al testo informatico i salmi sono numerati secondo la numerazione della Bibbia ebraica. Nella maggior parte delle bibbie cattoliche, tuttavia, questi salmi sono ancora numerati rispettivamente 33 e 90.
  3. ^ http://www.avvenire.it/Papa_Francesco/santmarta/Pagine/santa-marta-del-2-ottobre-2014.aspx
  4. ^ Queste teorie hanno ottenuto notevole diffusione alla fine del XX secoloper la loro sistematizzazione e pubblicazione da parte di François Bernard Termés, uno studioso della cabala nativo di Girona, che si firma con il nome del cherubino Haziel Cfr.: Preghiere agli Angeli (1995), Il nostro Angelo Custode (1996), Angeli e Arcangeli (1998), I poteri dell'angelo custode(1999), tutti pubblicati da Mondadori.
  5. ^ Il corano, collana Newton Bilios, Newton Compton Editore, 2001, pag. 129

Bibliografia

  • Andrea Vittorelli, De angelorum custodia libri duo, patavii, ex officina Petri Pauli Tozzi, 1605
  • Andrea Vittorelli, Dei ministerii e operazioni angeliche libri sei, Vicenza, Pietro Paolo Tozzi 1611
  • Andrea Vittorelli, Trattato della custodia ch'hanno i Beati Angeli de gli uomini, Venezia, appresso Mattio Valentini, 1610
  • Francesco Albertini da Catanzaro, Trattato dell'Angelo Custode, Roma, Bartolomeo Zannetti, 1612
  • Giorgio Gozzelino, Angeli e demoni. L'invisibile creato e la vicenda umana, San Paolo, Milano 2000 (in particolare pp. 205–206)

Voci correlate

Le Nove Porte del Regno delle Ombre



Le nove porte del Regno delle Ombre sarebbe un testo scritto e stampato nel 1666 da Aristide Torchia, un esoterista veneziano, processato e giustiziato sul rogo dalla Santa Inquisizione.
Boris Balkan, un editore e bibliofilo newyorkese,è in possesso di uno dei tre soli esemplari superstiti, ma è anche convinto che solo uno dei tre sia autentico. Promettendogli un lauto compenso, Balkan commissiona a Dean Corso, esperto di libri antichi, un'indagine  in Europa presso i collezionisti in possesso delle altre due copie per scoprire e identificare la copia autentica che gli permetterebbe di evocare Satana in persona, dal momento che le xilografie in esso presenti sarebbero un riadattamento operato da Torchia a partire da quelle contenute nell'Horrido Delomelanichon, un libro leggendario mai trovato e ritenuto opera di Lucifero stesso.
La copia di Balkan era precedentemente appartenuta ad Andrew Telfer che si era suicidato (nella scena iniziale del film) poco dopo avergli venduto il libro. Prima di partire per laSpagna, Corso fa visita alla vedova Telfer la quale vorrebbe riavere il libro essendo stato originariamente comprato per lei. Corso rifiuta la proposta, ma la donna lo raggiunge al suo appartamento e, dopo averlo sedotto, lo colpisce e cerca il libro senza però trovarlo. Il socio in affari di Corso, Bernie, che aveva custodito il libro nel suo negozio, è rinvenuto assassinato e appeso per un piede a testa in giù come in una delle incisioni del libro.
Corso raggiunge Toledo, in Spagna, e parla con i fratelli Ceniza, restauratori di libri, che gli mostrano come alcune delle incisioni siano firmate "LCF", riferimento a Lucifero. Corso prosegue per Sintra, in Portogallo, e incontra Victor Fargas, la cui copia del libro differisce leggermente, proprio nelle incisioni, da quella in possesso di Balkan. Mentre Corso lascia la villa di Fargas, la guardia del corpo della Telfer tenta invano di ucciderlo, ma interviene in suo soccorso una misteriosa ragazza che Corso aveva già incontrato in altre situazioni. La mattina dopo Corso è svegliato nuovamente dalla ragazza e insieme tornano alla villa di Fargas per scoprire che il proprietario è stato assassinato e il libro bruciato, ma privo delle incisioni.
Corso si sposta quindi a Parigi per incontrare la baronessa Kessler e studiare la sua copia delle Nove Porte. Anche qui trova differenze nelle incisioni, ma prima di andare via viene colpito alla testa. Al suo risveglio la lussuosa dimora della baronessa è in fiamme e la stessa proprietaria è stata strangolata. Anche in questo caso la copia delle Nove Porte è andata distrutta, tranne le incisioni. Corso capisce che le tre copie erano tutte autentiche e che ognuna conteneva incisioni firmate "LCF". Tornato all'hotel, scopre che la sua copia delle Nove Porte è stata portata via dalla Telfer e, accompagnato ancora una volta dalla misteriosa ragazza, insegue la vedova fino a una grande villa fuori città. I due scoprono che la Telfer e altri adepti stanno per celebrare un rituale. Durante la celebrazione irrompe improvvisamente Balkan che, dopo aver affermato di aver compreso il segreto delle Nove Porte, uccide in una colluttazione la vedova Telfer.
Balkan scappa verso un castello e, poco prima di effettuare il rituale di apertura della nona porta, viene interrotto da Corso. Tuttavia il bibliofilo immobilizza Corso e procede con il rituale: descrive il cammino delle nove porte e si dà fuoco, ma qualcosa non funziona e così muore carbonizzato. Corso esce dal castello in fiamme e viene fermato dalla misteriosa ragazza con cui si abbandona a una notte di sesso.
Il mattino seguente i due lasciano il castello ma, durante una sosta, la ragazza scompare dopo aver lasciato sul parabrezza dell'auto un messaggio con scritto "Fratelli Ceniza". Corso torna al negozio di Toledo, dove però i due non ci sono più. Mentre degli operai portano via gli ultimi oggetti del locale, da un armadio cade un foglio e Corso scopre che si tratta della vera nona porta, raffigurante la misteriosa ragazza da lui incontrata sullo sfondo del castello all'alba. Nell'ultima scena Corso si reca al castello all'alba e varca la porta avvolto dalla luce per ricevere il dono che è stato negato a Balkan.

Satyricon









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Orgoglioso di essere nero = fiero delle sue origini
Orgoglioso di essere bianco = razzista fascista
Femminista = lotta per i suoi diritti
Maschilista = oppressore
Orgoglioso di essere gay = coraggioso
Orgoglioso di essere etero = "e che senso ha?"
Appoggiare idee "di destra" = ignoranti e beceri
Appoggiare idee "di sinistra" = apertura mentale
Cattolico = bigotto
Musulmano = portatore di cultura diversa e interessante
Uno "di destra commette atti violenti" = "eh vedete?"
Un immigrato commette atti violenti = caso isolato
Un uomo italiano etero vittima di violenza = violenza generica
Un immigrato vittima di violenza = razzismo
BENVENUTI NELLA FINTA LIBERTÀ














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